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VOUCHER LAVORO:ABOLITI MA UTILIZZABILI FINO AL 31.12.2017

Voucher lavoro:aboliti ma utilizzabili fino al 31.12.2017

I voucher per il lavoro accessorio non sono piu in vendita ma la disciplina resta in vigore per quelli già venduti alla data del 17 marzo 2017

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I voucher lavoro   che dovevano essere  oggetto di referendum  per l'abnorme utilizzo verificatosi negli ultimi anni , sono stati aboliti  dal decreto-legge n. 25 2017 datato 17 marzo 2017 . Da quella data non è piu possibile acquistarli .  

E ancora possibile utilizzare quelli già acquistati prima della data dell'entrata in  vigore del decreto, fino al 31 dicembre 2017, seguendo la procedura e le regole in vigore prima dell'abrogazione. La situazione è piuttosto paradossale dal punto di vista normativo. Non si sa neppure se il referendum abrogativo proposto dalla CGIL e considerato ammissibile dalla Consulta, sarà   invece  sospeso ufficialmente . 

Il decreto legge dovrà essere convertito dal Parlamento entro il 17 maggio 2017, e non è ancora chiaro se nel nuovo testo verranno inserite novità  normative per regolamentare il lavoro occasionale, per il quale oggi tante piccole aziende e privati sono alla ricerca di una alternativa praticabile (VEDI QUI LO SPECIALE SUL LAVORO INTERMITTENTE).

LA NORMATIVA SUI VOUCHER PER IL LAVORO ACCESSORIO

I voucher lavoro   erano  stati istituiti dalla legge Biagi l. 30/ 2003, e successivi decreti attuativi,  (Governo Berlusconi),   come sistema di pagamento  per alcune prestazioni  di lavoro saltuario  non riconducibili al lavoro subordinato o autonomo .

Era riservata:

  • ad alcuni tipi di lavoro (es. lavori stagionali in agricoltura, fiere manifestazioni,   lezioni private, lavoratori) che rientravano troppo   spesso nel lavoro nero e
  • ad alcuni tipi di lavoratori (es. studenti , pensionati, casalinghe , disabili )

con il limite di 30 giorni di lavoro per  ogni singolo committente e con un tetto massimo ai compensi  percepibili in un anno
Nel 2008 e 2010 la possibilità di utilizzo  è stata progressivamente ampliata ,   arrivando a comprendere a tutti i settori produttivi,  compresi gli enti pubblici  e per  tutti i prestatori di lavoro (pensionati, studenti, lavoratori dipendenti o autonomi, disoccupati),  a seguito della riforma Fornero del 2012.  

Infine nel 2015  il Jobs Act ha innalzato la soglia di compensi percepibili dal lavoratore in questa forma, che è passata  da 5000 a 7000 euro netti per anno solare (1.1.-31.12) ed ha obbligato  le imprese:

  • all'acquisto telematico, con pagamento tracciabile .
  • alla comunicazione preventiva obbligatoria  della prestazione 

CHI PUO' UTILIZZARLI 

 Attualmente possono utilizzare i buoni lavoro per   retribuire  una prestazione di lavoro accessorio, ossia saltuario e limitato nel tempo   i   datori di lavoro che possono essere:

  • privati 
  • enti, imprese o lavoratori autonomi 

Tali buoni possono essere sia cartacei che digitali e  hanno un  valore netto in favore del lavoratore  di 7,50 euro  come compenso minimo di un’ora di prestazione.  Fa eccezione il settore agricolo, nel quale  per il costo orario si fa riferimento al contratto specifico.

Il costo lordo per il datore di lavoro ammonta a 10 euro, in quanto con tale importo vengono garantiti:

• il compenso per il lavoratore,
• la copertura previdenziale  INPS (13%) e i costi di gestione del servizio (5%)
• la copertura a assicurativa presso l'INAIL (7%)

Il reddito percepito da un lavoratore con voucher lavoro è soggetto ai seguenti limiti:

Limite reddito annuale percepito con voucher 

COMPLESSIVO 

- 7.000 euro netti  (circa 9.333 euro lordi)

- 3000 euro netti se percettori di indennità di disoccupazione o mobilità

DA CIASCUN COMMITTENTE (datore di lavoro)

- 2.020 euro (circa 2.693 euro lordi)

A loro volta i datori di lavoro sono  soggetti ai seguenti tetti di spesa

imprese o lavoratori autonomi: 2600  euro lordi per ogni lavoratore impiegato, senza limite  al numero di lavoratori utilizzati
• i privati non hanno limiti specifici

Tutti i datori di lavoro hanno  l'obbligo di verificare che il lavoratore rispetti il suo limite annuo  totale e farsi firmare una dichiarazione in questo senso .

Al termine del rapporto lavorativo il lavoratore che ha ricevuto i voucher per il lavoro accessorio non ha diritto alle prestazioni a sostegno del reddito da parte  dell'INPS come disoccupazione, maternità, malattia, assegni familiari ecc.

Va ricordato  infatti che il sistema dei voucher non è un contratto di lavoro .

 

L'articolo continua dopo la pubblicità

Vedi tutte le novità e gli  approfondimenti nel Dossier gratuito  Voucher e Lavoro Occasionale .

Sul Jobs act vedi anche l'e-book Jobs Act -Guida completa aggiornato con il decreto correttivo 185 2016

1) La procedura per l'utilizzo dei voucher lavoro

La procedura per l'utilizzo dei voucher INPS , ancora obbligatoria fino al 31.12.2017 prevede ad oggi :

  1. COMUNICAZIONE PREVENTIVA : Al massimo un'ora prima dell'inizio della prestazione  i datori di lavoro debbono inviare una mail alla Direzione territoriale del lavoro competente   per collegare i  buoni acquistati alla prestazione del lavoratore . A questo fine   vengono comunicati  i dati anagrafici dei lavoratori  data e ora di inizio e fine della prestazione  .  (Trovi QUI gli  indirizzi  cui inviare la comunicazione. - Vedi anche  le FAQ sulla Comunicazione preventiva obbligatoria )
  2. SVOLGIMENTO PRESTAZIONE DI LAVORO E RISCOSSIONE : Alla fine della prestazione  il lavoratore riceve i buoni corrispondenti e puo  riscuotere il denaro (oppure  averlo accreditato sull' INPSCARD, in caso di voucher telematici) presso le le banche, gli uffici postali o i tabaccai abilitati (a seconda del luogo da cui sono stati emessi). La riscossione è possibile fino a 12 mesi  dal momento dell'attivazione.

2) Le sanzioni in materia di voucher

In caso di utilizzo del sistema dei voucher lavoro  da parte di un impresa oltre i limiti economici  previsti dalla legge, si ha la trasformazione del rapporto di lavoro in lavoro dipendente.
La violazione dell’obbligo di comunicazione  preventiva alla direzione territoriale del lavoro di competenza invece, comporta l’applicazione della “sanzione amministrativa da euro 400 ad euro 2.400 in relazione a ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione” (art. 49, comma 3, D.Lgs. n. 81/2015), senza peraltro la possibilità di avvalersi della procedura di diffida di cui all’art. 13 del D.Lgs. n. 124/2004.
L’assenza, oltre che di tale comunicazione, anche della dichiarazione di inizio attività all’INPS, comporta l’applicazione della maxisanzione per lavoro nero.(DL 143 2014)

3) Voucher lavoro una abolizione "sofferta"

Negli ultimi anni, in particolare dal 2012 , momento  della liberalizzazione  delle tipologia di percettori e di tipologie di lavoro, si è assistito ad un aumento abnorme nell'utilizzo di questa forma di retribuzione extracontrattuale delle prestazioni lavorative non continuative da parte delle aziende,   in particolare nei settori del commercio e turismo  ma anche in edilizia,  molto meno nel lavoro domestico, per il quale era stata pensata. 

E' chiaro che la liberalizzazione totale ha portato una emersione del lavoro nero ma certamente anche a molti abusi. Molti datori di lavoro infatti attivano il buono solo quando scattano i controlli, in modo che il lavoratore risulti in regola in quel momento e quindi un solo buono vengono retribuite molte ore di lavoro .
A fronte di questo aumento esponenziale,  il Governo Renzi ha   introdotto a partire dallo scorso ottobre la comunicazione preventiva obbligatoria per i datori di lavoro non privati, che , associando ciascun voucher alle prestazioni , avrebbe dovuto portare ad una maggiore tracciabilità e limitare gli abusi , con relative maxi sanzioni in caso di inadempienza.
I dati  relativi a questo nuovo adempimento e ai suoi effetti sull'utilizzo  hanno evidenziato un live calo dell'acquisto negli ultimi mesi del 2016.
Le organizzazioni sindacali da tempo chiedevano al governo di modificare questo istituto ed escludere dall'utilizzo in alcuni settori ad esempio l'edilizia . In particolare la CGIL ha raccolto l'anno scorso oltre 3 milioni di firme per lo svolgimento di referendum popolari in materia di lavoro, tra cui l'abolizione dei voucher lavoro.

La Consulta  ha  giudicato ammissibile il quesito referendario, quindi si doveva  sentire l'opinione dei cittadini  con il referendum  nel corso 2017. Il governo con il Ministero Poletti  e l'INPS nella persona del presidente Boeri , avevano difeso l'istituto, pur ammettendo  di considerare necessaria una modifica della normativa che ne limiti l'utilizzo . A sorpresa è giunta invece dal Governo la decisione di abrogare completamente lo strumento , annunciando un nuovo sistema di regolamentazione del lavoro accessorio.

Allegato

VOUCHER Testo Commissione 10032017
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