La crisi dell’economia, ormai quasi decennale, ha comportato per molte imprese, grandi, medie e piccole, situazioni di notevole stress, di natura sia finanziaria, sia economica, che ne hanno spesso compromesso non solo le capacità reddituali, ma anche le stesse possibilità di sopravvivenza.
Non è d’altronde un caso che il tema della crisi di impresa sia da sempre all’ordine del giorno dei media e del legislatore.
Quest’ultimo, in particolare, poco dopo la radicale riforma del diritto fallimentare, contenuta nei dd.llgs. 5/2006 e 169/2007, si è adoperato per aggiornare continuamente la disciplina delle procedure concorsua- li, allo scopo di facilitare la sopravvivenza di molte attività economiche, che, pur nel quadro generale di difficoltà, potevano avere ancora qualche chances di ripartenza, che appunto le nuove regole dovevano facilitare.
È quindi molto lunga la lista dei provvedimenti che hanno apportato modifiche all’impianto delle soluzioni extragiudiziali e giudiziali della crisi di impresa (leggi 69/2009, 122/2010, 134/2012, 221/2012, 98/2013, 9/2014), l’ultimo dei quali è stato la
legge 6 agosto 2015, n. 132, “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 giugno 2015, n. 83, recante misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria”, entrata in vigore 21 agosto 2015, le cui novità sono assorbite in questo lavoro.
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1) Le soluzioni extragiudiziali alla crisi di impresa
L'ebook sulle
Soluzioni extragiudiziali alla crisi di impresa è dedicato ad illustrare i
percorsi di natura extragiudiziale che possono portare fuori dalla crisi di impresa, ovvero le
iniziative di natura manageriale attivabili per rilanciare un’azienda in difficoltà, e il piano di risanamento, che, pur essendo disciplinato (poco) dalla legge fallimentare, non richiede alcun passaggio in Tribunale, ma solo un’eventuale deposito del piano nel registro delle imprese della Camera di Commercio competente per territorio.
Il presupposto per un’efficace azione di superamento della crisi di impresa è necessariamente la comprensione dei sintomi e delle cause della crisi aziendale, che è l’argomento di apertura del primo capitolo dell'ebook sulle
Soluzioni extragiudiziali alla crisi di impresa
Il passo successivo è la tecnica di analisi della situazione, e quindi potrebbero risultare di qualche utilità le indicazioni su come approcciare la crisi, riportate sempre nel primo capitolo.
Rimanendo sul piano pratico, il testo propone successivamente un elenco di possibili misure manageriali di rilancio del business, le quali potrebbero consentire (ma non assicurare) un’uscita graduale dalle secche della crisi.
2) Le soluzioni manageriali e il business plan
Queste misure, però, per esprimere la massima efficacia possibile, dovrebbero essere inquadrate in un piano, che nell’ambito delle
soluzioni manageriali alla crisi di impresa prende il nome di Business Plan, mentre nella soluzione extragiudiziale, prefigurata dall’art. 67, comma 3, lettera d), della legge fallimentare, assume la denominazione di Piano di risanamento, che costituisce l’oggetto di un’attenta analisi nel secondo capitolo dell'ebook di cui si tratta.
Dunque, il primo capitolo si conclude con una descrizione di due versioni del Business Plan, una semplificata, adatta per le Pmi, ed una più analitica, quest’ultima indirizzata evidentemente ad aziende di maggiori dimensioni.
Questa parte del libro può essere di grande aiuto, non solo quando occorre fare un punto della situazione per rilanciare un’attività imprenditoriale, ma anche (e soprattutto) per predisporre i piani richiesti dalla legge fallimentare per molte soluzioni alla crisi di impresa (es. accordo di ristrutturazione dei debiti, concordato preventivo, concordato fallimentare).
3) Il Piano di risanamento delle aziende in crisi
costituisce l’unica soluzione alla crisi di impresa che non comporta particolari formalità, e presenta al tempo stesso il vantaggio non trascurabile di offrire una protezione dell’impresa in crisi, in termini di impossibilità per i creditori di avviare azioni revocatorie per tutti gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse su beni dell’impresa in crisi, effettuati dall’impresa in attuazione del piano (che non deve essere approvato da nessuno, se non dall’imprenditore in crisi).
È evidente però che questa soluzione è possibile solo quando la crisi non è conclamata, poiché, in caso contrario, saranno il Tribunale o i creditori ad intervenire, nel quadro di una delle procedure giudiziali (es. accordo di ristrutturazione dei debiti, concordato preventivo, fallimento) previste dalla legge fallimentare, definite tali proprio perché vi è un passaggio presso l’autorità giudiziaria.
Questo approccio può risultare utile non solo agli addetti ai lavori (professionisti, avvocati, commercialisti), ai quali è sicuramente preziosa una visione schematica delle cose da fare, ma anche agli stessi imprenditori, che spesso non hanno ben chiare le differenze tra le varie procedure concorsuali, sotto il profilo sia delle conseguenze, sia degli adempimenti da effettuare.
In questa ottica si spiega il tentativo di accompagnare il lettore nelle varie fasi della procedura concorsuale (in questo ebook solo il piano di risanamento) che un’impresa in crisi si può trovare a dover affrontare.
In effetti,
il testo è stato impostato come una guida, che conduce il lettore attraverso tutti i passaggi necessari per realizzare nel migliore dei modi la procedura concorsuale prescelta, ed in questa ottica si giustificano le ulteriori caratteristiche del testo, ossia la completezza degli argomenti e la chiarezza dell’esposizione.