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TASSA SULLE IMBARCAZIONI: VIA LIBERA AI RIMBORSI

Tassa sulle imbarcazioni: via libera ai rimborsi

Da ieri 18 novembre, i possessori di imbarcazioni che hanno versato in eccesso la tassa annuale sulle unità da diporto, possono chiederne il rimborso presentando on-line apposita domanda. Il software è disponibile da ieri sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Ascolta la versione audio dell'articolo
Il rimborso riguarda i possessori di imbarcazioni fino a 20 metri che hanno versato la tassa in base ai "vecchi importi" stabiliti dal Decreto salva Italia, prima delle modifiche avvenute con il Decreto del fare. In particolare per imbarcazioni fino a 14 metri si avrà diritto al rimborso delle intere somme versate, per le imbarcazioni superiori a 14 metri e fino a 20 si avrà diritto al rimborso della metà delle somme versate.
Per saperne di più

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1) Le modifiche del decreto del fare

Il D.l. 69/2013 (c.d. decreto del fare) ha abbassato la misura della tassa sulle imbarcazioni, introdotta con il (decreto salva Italia). In particolare ha:
  • soppresso la tassa per le imbarcazioni con scafo di lunghezza fino a 14 metri;
  • ridotto la misura della tassa dovuta per le imbarcazioni con scafo di lunghezza da 14,01 a 17 metri (che passa da € 1.740 a € 870) e per le imbarcazioni con scafo di lunghezza da 17,01 a 20 metri (che passa da € 2.600 a € 1.300).
lunghezza scafo
(in metri)
tassa prima del decreto del fare (in €)
tassa dopo il decreto del fare (in €)
Fino a 10
0
0
da 10,01 a 12
800
da 12,01 a 14
1.160
da 14,01 a 17
1.740
870
da 17,01 a 20
2.600
1.300

2) Il problema dei maggiori importi versati

In base al Provvedimento direttoriale del 24.04.2012 la tassa si riferisce al periodo 1° maggio – 30 aprile dell’anno successivo, e il suo versamento va effettuato entro il 31.05 di ciascun anno. Qualora il presupposto per l’applicazione della tassa si verifichi successivamente al 1° maggio, il versamento è effettuato entro la fine del mese successivo al verificarsi del presupposto stesso.
Poiché le modifiche agli importi, stabilite dal decreto del fare, sono entrate in vigore dopo la scadenza di pagamento della tassa dovuta per il 2013, fissata per il 31.05.2013 (riferita al periodo 1.5.2013-30.04.2014), molti possessori avevano già pagato la tassa al momento della rimodulazione degli importi.
Per questo motivo l'Agenzia delle Entrate, come già annunciato il 3 ottobre da Befera in occasione del Salone di Genova, ha deciso di stabilire le modalità di rimborso per i versamenti effettuati secondo le vecchie misure. In particolare la questione si pone per i possessori di imbarcazioni con scafo di lunghezza fino ai 20 metri:
lunghezza scafo
(in metri)
importi versati applicando le vecchie regole
rimborso
da 10,01 a 12
Hanno versato 800 €
e hanno diritto al rimborso dell'intero importo
da 12,01 a 14
Hanno versato 1.160 €
da 14,01 a 17
Hanno versato 1.740 €
e hanno diritto al rimborso di 870 €
da 17,01 a 20
Hanno versato 2.600 €
e hanno diritto al rimborso di 1.300 €

3) Come chiedere il rimborso

Con il provvedimento del 28 ottobre 2013 l'Agenzia delle Entrate ha approvato il modello con cui i contribuenti interessati possono chiedere il rimborso dei maggiori importi versati, e le relative istruzioni alla compilazione. Il modello, insieme all'eventuale copia della licenza di navigazione, dovrà essere presentato esclusivamente in via telematica dai contribuenti abilitati ad Entratel o a Fisconline, oppure attraverso un intermediario abilitato.
La trasmissione potrà avvenire attraverso l'utilizzo del software "Rimborso Tassa Unità da Diporto" (versione 1.0.0 del 18.11.2013), disponibile gratuitamente sul sito dell'Agenzia delle Entrate.
I rimborsi saranno erogati con accredito sul conto corrente bancario o postale, secondo la procedura indicata all'articolo 4 del decreto del Direttore Generale del Dipartimento delle Entrate del Ministero delle Finanze del 29.12.2000.
La comunicazione delle coordinate bancarie o postali può avvenire:
  • tramite compilazione dell'apposito modello, presso qualsiasi ufficio dell'Agenzia delle entrate;
  • via internet, se si è in possesso del codice Pin online, attraverso il sito dell'Agenzia delle Entrate, alla voce "Cosa devi fare>Richiedere>Rimborsi>Accredito Rimborsi su c/corrente>Applicazione.
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Commenti

Umberto Diurno - 08/03/2016

HO presentato seguendo l'iter indicato per il rimborso, ma all'agenzia delle entrate di Napoli mi hanno rigettato la richiesta adducendo che le barche fino a 14 m non rientrano nella fascia per cui è previsto il rimborso. Ho interpretato male le leggi? Datemi una risposta, grazie.

Charlie - 06/07/2015

Ormai DUE ANNI e tutto n regola per ricevere il rimborso che semplicemente non arriva perché "si deve aspettare " (risposta del cc e dell'ufficio preposto) ma ci sarà una legge a tutela del cittadino. Una vergogna tutta italiana .

ANTONIO MILANETTI - 03/12/2014

In merito al rimborso della tassa di possesso: E’ un anno che ho presentato “istanza”..un vero ballo in maschera all’ italiana….la deve presentare un soggetto abilitato… -leggi studio commercialista…e pagarlo…. devi usare un loro sw…e ti avvisano che se sbagli qualcosa viene respinta….poi devi fare la procedura per registrare il tuo IBAN all’ Agenzia delle Entrate…..avere un mezzo PIN, l’altro mezzo te lo manderanno a casa….e poi credi che così ti fanno l’accredito…macchè…sono mesi che telefoni, mandi mail di sollecito (sono attrezzatissimi con le nuove tecnologie…puoi scrivere a Tutti…solo che tanta apertura è solo fittizia :NESSUNO TI RISPONDE alla domanda “allora quando mi restituite i soldi ?” Per altro il tuo IBAN l’hanno e come…. guarda caso è quello usato per pagarli…ma no…FANNO DI TUTTO PER SCORAGGIARTI. Per incassare sono spietati e intransigenti…per restituire…”scurdammoce ‘o passato….” non a caso siamo gli inventori delle maschere…Pulcinelli, Pantaloni….ma sarà “restato un giudice a Berlino ?” e il bello è che il loro stipendio glielo paghiamo noi !!!

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