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METTERSI IN PROPRIO: L’IMPORTANZA DELLE RISORSE UMANE

Mettersi in proprio: l’importanza delle risorse umane

Per mettersi in proprio il “fattore umano” rappresenta una delle risorse più preziose, spesso elemento fondamentale per decretarne o meno la sopravvivenza e il successo sul mercato.

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Un’attenta gestione delle risorse umane rappresenta spesso quel “qualcosa in più” che permette di raggiungere il successo. Un personale preparato e motivato, che si impegna nella produzione e dedica attenzione ai clienti, sarà certo apprezzato dal mercato. Per questo ogni buon imprenditore deve prestare molta attenzione alla gestione dei propri dipendenti, per far sì che comprendano e condividano i suoi obiettivi.

1) La gestione delle risorse umane

L’espressione “risorse umane” si riferisce agli aspetti in termine di valore o di capitale insito nel personale, nella sua professionalità e nelle sue competenze. Di conseguenza, le spese relative allo sviluppo di tali risorse devono essere considerate a tutti gli effetti investimenti.
Secondo uno dei principali principi di Total Quality Management, “le persone, a tutti i livelli, costituiscono l’essenza dell’organizzazione, ed il loro pieno coinvolgimento consente di mettere le loro abilità al servizio dell’organizzazione, per un proficuo sviluppo”.
Da questa affermazione si evince che l’elemento determinante per il successo, sia esso personale o professionale, consiste nella motivazione di tutti i soggetti costituenti l’organizzazione aziendale (dai dirigenti agli operai). Motivare i collaboratori è uno dei compiti più impegnativi e delicati che un imprenditore ha l’obbligo prioritario di svolgere. La scelta di “coinvolgere” e “motivare” dipende anche dall’ambiente in cui si è inseriti e con il quale ci si deve confrontare quotidianamente, non dimentichiamo che l’ambiente è, comunque e sempre, influenzato a sua volta da ognuno di noi.
È, pertanto, necessario che si presti una particolare attenzione a:
  • Sensibilizzare il personale, affinché il concetto di “organizzazione” ed i relativi obiettivi vengano correttamente compresi e condivisi;
  • Sviluppare uno spirito di squadra, in cui ogni componente venga coinvolto e possa fornire un contributo personale al raggiungimento degli obiettivi posti;
  • Formalizzare degli organigrammi e definire ruoli, mansioni, rapporti e responsabilità di ognuno;
  • Promuovere lo sviluppo personale e la professionalità di tutti, attraverso formazione ed aggiornamento continui.
La scelta di personale qualificato e valido rappresenta senza dubbio un problema complesso. Sarà bene raccogliere ogni possibile informazione sugli aspetti caratteriali e comportamentali del candidato, in modo tale da valutarne la compatibilità con l’ambiente di lavoro e con il contesto lavorativo.

2) Gli adempimenti e gli obblighi che un’assunzione comporta:

  1. Registro infortuni: la tenuta del Registro infortuni è un obbligo per tutte le aziende che occupano prestatori di lavoro subordinati. Vi andranno annotati – cronologicamente – tutti gli infortuni sul lavoro occorsi ai dipendenti che comportino un’assenza dal lavoro di almeno un giorno. Prima della sua utilizzazione, è soggetto a vidimazione a cura dello SPISAL (Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro) dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) nel cui territorio è ubicata l’azienda. Per costo della prestazione, modalità e forma di versamento (su c/c intestato allo Spisal) andrà consultata la sede locale dello Spisal;
  2. Posizione Inail – dipendenti: prima dell’assunzione deve essere presentato il modello C-C1 presso la sede Inail competente. È il documento che viene utilizzato per richiedere l’apertura di una posizione assicurativa territoriale (PAT) specifica per i dipendenti;
  3. Posizione Inps – dipendenti: entro 30 giorni dalla prima assunzione, l’imprenditore-datore di lavoro deve presentare la domanda di iscrizione all’Inps (modello DM68), rendendo così possibile il versamento dei contributi per ogni dipendente. Oggi la comunicazione deve essere effettuata per via telematica (attraverso la procedura ComUnica).
  4. LUL (Libro Unico del Lavoro): introdotto nell’anno 2008, ha sostituito i vecchi libri matricola e libro paga. Deve essere istituito e ordinariamente conservato dal datore di lavoro. La compilazione e l’aggiornamento dei dati spetta, quindi, al datore di lavoro, per quanto la sua gestione (e quella di ogni altro documento riguardante assunzioni e lavoro) possa anche essere delegata ed affidata a professionisti iscritti agli Albi istituiti e tenuti presso gli Ordini di consulenti del lavoro, degli avvocati e dei dottori commercialisti ed esperti contabili. A cura dell’Inail è, invece, la vidimazione dei fogli mobili da cui è costituito. Mese per mese, il Registro va scritturato con i dati e le annotazioni riferite a ciascuno, da trascriversi entro il giorno 16 del mese successivo. Tempestiva deve essere, comunque, la sua esibizione agli organi di vigilanza (anche a mezzo fax o posta elettronica) insieme ad eventuali deleghe a terzi.
  5. Idoneità sanitaria: tutti gli addetti alla manipolazione di sostanze alimentari sono sottoposti a norme specifiche, oggi regolamentate da ogni singola regione. Pertanto, sarà cura degli interessati rivolgersi alle ASL di competenza e richiedere informazioni e dettagli.
  6. Unilav: è un modello obbligatorio da inviare online e gestisce le comunicazioni che riguardano:
    • l’instaurazione di rapporti di lavoro;
    • la sua proroga;
    • la trasformazione del rapporto;
    • il trasferimento del lavoratore;
    • la cessazione del rapporto di lavoro.
  7. Uniemens: una volta elaborate le retribuzioni (entro il 16 del mese successivo a quello di competenza), il datore di lavoro sarà tenuto a versare i contribuiti previdenziali e le ritenute Irpef, che risulteranno trattenute sulle buste paga. Entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di competenza, dovrà, poi, inviare il documento informatico Uniemens, in cui vengono analiticamente esposte le informazioni sui flussi contributivi (DM10) e retributivi (EMENS). Per la trasmissione delle “denunce”, occorrerà richiedere l’autorizzazione all’Inps o, meglio, affidarsi all’intermediazione di professionisti (consulenti del lavoro o commercialisti), autorizzati alla trasmissione dati per conto delle imprese.
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