Nessun ritocco alle aliquote, che restano confermate al 23% (redditi fino a 15 mila Euro), al 27% (redditi da 15 a 28 mila), al 38% (redditi da 28 a 55 mila), al 41% (da 55 a 75 mila) ed al 43% (oltre i 75 mila Euro).
Le modifiche riguardano detrazioni ed assegni familiari.
Non vi è traccia, nell'emendamento governativo, del contributo di solidarietà del 2% sui redditi che superano i 150 mila Euro.
Non è prevista nemmeno la clausola di salvaguardia.
Come ha detto il viceministro: "l'impianto è quello previsto dall'emendamento, poi il parlamento è sovrano". Analogamente il Presidente del Consiglio: "Con l'irpef al 45% il Governo non c'entra, non era nei programmi e non c'è".