Il riordino si propone di mettere al centro gli obiettivi di recupero dell'azienda in crisi con modifiche importanti nelle competenze degli organi.
La gestione del fallimento passa al Curatore e al Comitato dei creditori, secondo una logica privatistica che assegna al Giudice un ruolo di controllo legale.
Le Sezioni fallimentari, intanto, stanno cercando di risolvere le questioni normative per rendere l'impatto del nuovo iter concorsuale meno gravoso: i dubbi maggiori riguardano le norme transitorie contenute nell'art. 150 secondo il quale la legge del 1942 si applicherà anche dopo il 16 Luglio ai ricorsi ed alle domande di concordato depositati prima di tale data.
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