Continua il trend giurisprudenziale innovativo che tende a riconoscere la diretta applicazione nel nostro paese di direttive comunitarie, anche se a svantaggio del singolo. Dopo le sentenze sul dividend washing (20398/2005 e 22932/2005) la Cassazione interviene con due pronunce della sezione tributaria, n. 10353 e 10352. Secondo la Corte nell'ordinamento comunitario, e quindi anche nel nostro, deve considerarsi vigente il principio di indetraibilità dell'IVA assolta in corrispondenza di comportamenti abusivi. Nel caso specifico questa posizione implicherebbe una retrodatazione della disciplina antielusiva (anche prima della riforma del 1997) ma soprattutto una influenza diretta di una direttiva sulla posizione del singolo contribuente oltre che su quella dello stato membro.