La disciplina antiriciclaggio, in vigore dal 22 Aprile, è vissuta in maniera problematica da avvocati, notai, dottori commercialisti, ragionieri, revisori contabili e consulenti del lavoro destinatari, sia pure con alcune differenze, dei nuovi obblighi di vigilanza. Due sono gli aspetti critici: innanzitutto i costi aggiuntivi e l'aggravio di burocrazia legato alle procedure di identificazione dei clienti e l'archiviazione dei dati relativi alle operazioni eseguite ma anche la logica "investigativa" cui le nuove regole sono ispirate e che mal si concilierebbe con la natura fiduciaria del rapporto tra professionista e assistito.