News Pubblicata il 06/08/2018

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Tartufi: chiarimenti sulla disciplina IVA

Aliquota IVA applicabile alle cessioni di tartufo “congelato” e alle cessioni di tartufo “conservato." Le Entrate chiariscono



Istanza di interpello all'Agenzia delle Entrate per il corretto inquadramento IVA delle cessioni di tartufo. In particolare, con la Risoluzione 59/e/2018 del 2 agosto, è stato chiesto dalla società istante se l’aliquota IVA ridotta si renda applicabile alle cessioni di tartufo:

Per prima cosa, occorre ricordare che l’articolo 29, terzo comma, della Legge comunitaria 2016 (L. 122/2016) ha previsto l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata del 10% alle cessioni di “tartufi freschi, refrigerati o presentati immersi in acqua salata, solforata o addizionata di altre sostanze atte ad assicurarne temporaneamente la conservazione, ma non specialmente preparati per il consumo immediato”.

Come chiarito dalle Entrate, la norma, per come formulata, sembrerebbe agevolare esclusivamente il prodotto non destinato nell’immediatezza al consumo, in quanto sottoposto ad un processo di conservazione temporanea, che richiede successive fasi di lavorazione.

Sulla base del parere tecnico rilasciato dall’Agenzia delle Dogane (prot. n. 21192 R.U. del 19 febbraio 2018), risulta che:

Pertanto:

La Risoluzione 59/E/2018 dell'Agenzia delle Entrate è allegata a questo articolo. 

Fonte: Agenzia delle Entrate


1 FILE ALLEGATO:
Risoluzione 59/E del 02.08.2018

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