L'invio non richiesto di messaggi pubblicitari via internet, oltre a violare la legge sulla privacy, causa un pregiudizio di ordine patrimoniale e morale al destinatario detentore dell'indirizzo di posta elettronica, pienamente risarcibile sulla base dell'art. 2043 del codice civile.
Questa la decisione del giudice di pace di Napoli (sezione prima, giudice Contrada, sentenza del 10 giugno 2004), che ha liquidato in via equitativa ben mille euro (oltre agli interessi e a 750 euro di spese legali) al destinatario di una e-mail pubblicitaria, ordinando altresì la pubblicazione del dispositivo sui maggiori quotidiani nazionali e la cancellazione dei dati personali dell'attore dalla banca dati della società mittente.
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