Atteso a breve in GU il Decreto Legislativo contenente la disciplina definitiva del Concordato preventivo biennale che ha subito diversi cambiamenti dalla prima versione approvata dal Governo nel mese di novembre scorso.
Sinteticamente ricordiamo che, l'istituto del concordato preventivo biennale ruota attorno alla proposta che l’Agenzia delle Entrate formulerà ai contribuenti interessati in base alla quale è fissato il reddito rilevante ai fini Irpef e irap per i periodi di imposta 2024 e 2025.
Eccezioni previste per i forfettari, per approfondire leggi anche: Concordato preventivo biennale anche per i forfettari: partenza nel 2024.
Attenzione però al fatto che, per dare concreta attuazione all'istituto, per tutti i contribuenti che vorranno aderirvi, saranno necessari, oltre alla pubblicazione in GU del Dlgs di riferimento, anche dei provvedimento attuativi di MEF e Agenzia delle entrate.
In dettaglio, per dare attuazione al Concordato preventivo biennale saranno necessari, oltre alla pubblicazione in GU del Dlgs definitivo, anche:
I dati richiesti al contribuente, da aggiungere a quelli già in possesso del Fisco, costituiscono una parte dei dati utili ai fini della proposta concordataria, essi andranno comunicati attraverso una piattaforma informatica apposita, avviando così la procedura dell'accordo. per ciò che recita l'attuale norma la piattaforma, per il primo anno di applicazione delle novità concordatarie, verrà messa a disposizione entro il 15 giugno 2024 .
Riepilogando, pertanto, ai fini del concordato preventivo biennali, occorre tenere a mente un preciso calendario fiscale con le seguenti due date:
E' bene ricordare inoltre che le scadenze 2024 del concordato dovranno anche fare i conti con l'anticipazione, dal 30 novembre al 30 settembre, della dichiarazione fiscale 2024 prevista dal decreto sulle semplificazioni fiscali.
Leggi anche: Dichiarazione fiscali: tutte al 30 settembre)
In definitiva, malgrado i cospicui lavori su questo istituto, viste anche le perplessità sulla sua concreta attuazione, espresse dagli addetti ai lavori, il calendario risulta particolarmente stringente e pertanto problematico, innanzitutto perché per una attenta valutazione della proposta del Fisco da parte del contribuente servirebbe più tempo.
Si resta in attesa della pubblicazione delle norme definitive.
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