News Pubblicata il 17/08/2023

Tempo di lettura: 4 minuti

ASD SSD: in vigore l' esenzione Iva per attività didattiche sportive

di Redazione Fisco e Tasse

Nella conversione del decreto-legge 75 su PA Sport e Giubileo l'esenzione IVA per le prestazioni di servizi didattici e formativi da parte di ASD e SSD ai praticanti lo sport




I servizi connessi alla pratica dello sport  resi  ASD e SSD verso i praticanti sport ed educazione fisica  rientrano da oggi tra le attività esenti IVA  con conseguente obbligo immediato di  apertura  della Partita IVA per questi enti. La novità relativa ai servizi formativi è retroattiva 

Lo prevede l'articolo 36 bis, introdotto con emendamento approvato alla Camera nella legge di conversione del decreto legge n. 75 2023, pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale. La norma  pone alcuni problemi applicativi  oltre a quello della  retroattività. 

Vediamo di seguito alcuni dettagli in più.

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Nuovo regime Iva Attività didattica sportiva 

Il testo del nuovo articolo 36-bis (Regime IVA attività didattica sportiva), introdotto dalla Camera, prevede:

- 1. Le prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport, compresi quelli didattici e formativi, rese nei confronti delle persone che esercitano lo sport o l'educazione fisica da parte di organismi senza fine di lucro, compresi gli enti sportivi dilettantistici di cui  all'articolo 6 del decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, sono esenti dall'imposta sul valore aggiunto.

 2. Le prestazioni dei servizi didattici e formativi di cui al  comma 1, rese prima della data di entrata in vigore della legge di  conversione del presente decreto, si intendono comprese nell'ambito

di applicazione dell'articolo 10, primo comma, numero 20), del  decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633».

Quest'ultima esenzione è applicabile dunque anche alle prestazioni rese prima del 17 agosto 2023, data di entrata in vigore della legge di conversione

Come opportunamente ricorda  l'ufficio Studi del Senato nelle schede di lettura parlamentari, l’Agenzia delle Entrate, nella  risposta all’interpello 393 del 2022, ha negato l’esenzione Iva per la  formazione ai corsi sportivi impartiti a bambini, in quanto per le norme comunitarie e nazionali le prestazioni di servizi educativi dell’infanzia o della gioventù non vi  rientrano (articolo 132, paragrafo 1, lettera i) della direttiva 2006/112/CE e articolo  10, comma 1, n. 20), del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633).

Va sottolineato  d'altronde  che :

La novità  presenta quindi la necessita di coordinamento con la legislazione vigente appena citata.

A ciò si aggiunge il fatto che  l’articolo 5, comma 15-quater del decreto-legge n. 146 del 2021, modificato dalla  legge n. 234 del 2021  prevede l'entrata in vigore solo da luglio 2024 di una previsione simile, anzi più ampia, in quanto riguarda l'esenzione IVA per tutte le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell'educazione fisica rese dagli enti no profit 

A questo fine, l'articolo 6 del decreto legislativo n. 36 del 2021, prevede che gli  enti sportivi dilettantistici indichino nella denominazione sociale la finalità sportiva e la ragione o la denominazione sociale dilettantistica e possano assumere una delle seguenti forme giuridiche:

Esenzione IVA  didattica e formazione ASD SSD: i dubbi

L'Ufficio studi raccomandava quindi,  prima della conferma dell'emendamento al decreto,  che venissero valutate le conseguenze applicative che richiedono , in contrasto con lo Statuto del contribuente, adempimenti urgenti per gli enti ad oggi privi di partita Iva e, al contrario, la necessità di rimborso per i soggetti IVA che seguendo l'interpretazione dell'Agenzia avevano versato l'IVA per le attività didattiche svolte.

Anche sotto il profilo della copertura finanziaria si segnalavano dubbi in quanto, per le agevolazioni fiscali che si introducono, non è al momento prevista nella legge di conversione alcuna copertura finanziaria.

Auspicabili ora chiarimenti applicativi dal ministero o dall'agenzia delle Entrate.

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Fonte: Parlamento Italiano



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