L'aumento dei volumi commerciali, delle crisi geopolitiche e la realtà in continua evoluzione sono tutti fattori che accelerano quella che sarà la più ambiziosa e completa riforma dell'Unione doganale dalla sua istituzione nel 1968.
La Commissione Europea si attiva presentando ieri, 17 maggio 2023, alcune proposte per la riforma dell’Unione doganale facendo tesoro delle raccomandazioni del Wise persons groupe (WPG - gruppo di esperti indipendenti di alto livello, nominato nel 2020 dalla Commissione Europea, composto da membri appartenenti al mondo accademico, politico, industriale e del commercio).
Gli scopi della riforma sono molteplici, in sintesi:
Sarà proprio la condivisione dei dati tra le dogane europee a permettere un salto in alto della riforma. Infatti a tale scopo è stata ideata una piattaforma digitale ancora da creare e implementare. Si tratta della c.d. Eu Customs Data Hub.
Questa piattaforma sarà gestita dall’autorità doganale dell’Unione europea e sarà in grado di raccogliere i dati forniti dalle imprese utilizzando tutte le tecnologie all’avanguardia esistenti come l’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale oltre che l’intervento umano.
La piattaforma sarà attiva:
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L’Eu Customs Data Hub sarà il fulcro della riforma perché costituirà l’unico ambiente online dal quale le autorità doganali rintracceranno tutti i dati relativi alla circolazione delle merci. Qualsiasi impresa intenzionata ad introdurre beni nell’Unione Europea dovrà utilizzare la piattaforma per registrare tutte le informazioni riguardanti i loro prodotti e la catena di approvvigionamento.
Le aziende utilizzeranno un solo portale. I commercianti più fidati, c.d. “Trust and Check”, potranno immettere le loro merci in circolazione nell’UE senza alcun intervento doganale attivo. Verrà così rafforzato il programma già esistente Operatori Economici Autorizzati (AEO) per operatori fidati.
Gli operatori Trust & Check potranno inoltre sdoganare tutte le loro importazioni presso le autorità doganali dello Stato membro in cui hanno sede, indipendentemente da dove le merci entrano nell'UE.
La nuova autorità doganale dell’Ue riuscirà a stabilire l’ordine di priorità dei rischi grazie al fatto che potrà gestire tutte le informazioni confluite nella piattaforma, e potrà farlo con un approccio più intelligente ai controlli doganali utilizzando strategie comuni ed uniformi che saranno adottate dalle autorità doganali dei vari Stati membri.
L’e-commerce riuscirà a modernizzarsi perché saranno proprio le piattaforme online a garantire che le merci vendute nell’Ue rispettino tutti gli obblighi doganali.
Da ciò deriverà che il singolo consumatore o vettore non avrà più la responsabilità attinente al corretto assolvimento di dazi e Iva, perché questa sarà spostata in capo alla piattaforma. Saranno le piattaforme ad assumere la qualifica di importatori.
Posto che fino al 65% dei pacchi che entrano nell’UE è sottovalutato, per evitare i dazi doganali all’importazione, verrà anche abolita l’attuale soglia in base alla quale le merci di valore inferiore a 150 euro sono esenti da dazio doganale.
Si assisterà quindi ad una semplificazione del calcolo dei dazi doganali per le merci di basso valore più comuni acquistate tramite piattaforma e provenienti da Paesi al di fuori dell’UE, riducendo a 4 le categorie di dazi doganali. Lo scopo di aiutare di ridurre le frodi e aiutare le autorità doganali a gestire le vendite di e-commerce.
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