News Pubblicata il 26/04/2023

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Decreto ingiuntivo: cos’è e come funziona

di Redazione Fisco e Tasse

Il decreto ingiuntivo raggiunge un debitore che non è stato in grado di saldare i pagamenti al creditore in maniera regolare: cos’è e come funziona



Un decreto ingiuntivo raggiunge un debitore che non è stato in grado di saldare i pagamenti al creditore in maniera regolare. È chiamato anche provvedimento monitorio, o ingiunzione di pagamento e può coinvolgere sia somme di denaro, sia oggetti o beni comunque fungibili. Un giudice emette un decreto ingiuntivo sotto richiesta del creditore, senza che venga contattato il debitore se non a decreto emesso.

Come funziona un decreto ingiuntivo

Chi riceve la notifica di un decreto ingiuntivo ha tempo 40 giorni per opporsi all’atto stesso. Lo può fare presentando un ricorso all’autorità giudiziaria territorialmente competente; se tale opposizione non avviene entro i 40 giorni sopra indicati il decreto diviene esecutivo. Di fatto il creditore ha la possibilità di ottenere quanto gli spetta, esigendo sia parte dei beni del debitore, sia ciò che egli otterrà in futuro. Nel momento in cui si è ricevuto un decreto ingiuntivo è possibile chiedere al creditore come rateizzare un decreto ingiuntivo; è infatti possibile per il debitore chiedere al creditore di suddividere quanto dovuto in rate, da saldare secondo un piano di rientro conforme ai desideri del creditore stesso. Quindi di fatto non vi è alcun obbligo per il debitore di rientrare del debito in una singola soluzione, ma si può rateizzare un decreto ingiuntivo; solo a patto però che chi esige la restituzione del debito sia d’accordo sulla proposta del debitore.

Quando si utilizza il decreto ingiuntivo

Un soggetto che non ottiene la restituzione di un bene fungibile o di una somma di denaro da parte di chi lo ha ottenuto in prestito può richiedere un decreto ingiuntivo. Si utilizza questo genere di atto perché è solitamente molto più rapido rispetto a un processo di tipo classico. I decreti ingiuntivi possono essere richiesti nei confronti di soggetti che sono in ritardo con le rate di un pagamento di minima entità, ma anche nei confronti di aziende o per debitori che sono in difetto per somme molto elevate. Perché il creditore possa ottenere il decreto ingiuntivo deve possedere un diritto di credito sul debitore e avere una precisa prova scritta del credito dovuto. Il decreto ingiuntivo non può essere richiesto per crediti non quantificabili, per la consegna e/o il rilascio di beni immobili o per obblighi di fare o non fare una specifica attività.

Come si rateizza un credito ingiuntivo

Le modalità di rateizzazione, come già accennato, devono essere concordatetra i due soggetti dell’atto: il creditore e il debitore che non ha saldato il debito, detto anche ingiunto. Spesso quando si tratta di somme di una certa importanza, o nel caso in cui l’ingiunto non sia in possesso della somma dovuta, si utilizza un piano di rientro rateale. In pratica il debitore versa al creditore una rata mensile previamente concordata ed accettata; per un periodo di tempo sufficientemente lungo da portare alla completa restituzione dell’importo dovuto. Ci sono casi in cui il debito è ingente e il creditore è costretto a richiedere il pignoramento dei beni del debitore, fino al raggiungimento della somma dovuta.




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