Con Decreto MEF del 3 marzo, come previsto dalla legge di Bilancio 2023, viene istituito il tavolo tecnico per individuare soluzioni per contenere i costi delle transazioni elettroniche, tra i quali i pagamenti attraverso i Pos. Lo ha annunciato il comunicato stampa dello stesso Ministero delle Finanze in data 4 marzo.
Per quanto specificato nella nota ministeriale “L'obiettivo del tavolo è mitigare le spese fino a 30 euro a carico degli esercenti di attività di impresa, arti o professioni..."
In particolare, l'articolo 1, comma 386 della legge 29 dicembre 2022, n. 197, prevede l'adozione, da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, di un decreto volto a istituire un tavolo permanente fra le categorie interessate preordinato a valutare soluzioni per mitigare l'incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all'anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro
Come da Decreto, il Tavolo è presieduto dal Direttore Generale del Dipartimento del Tesoro del Ministero e ove ritenuto necessario per il raggiungimento delle finalità in oggetto, il MEF invita a partecipare ai lavori del tavolo anche:
Ai lavori del tavolo possono essere invitati anche ulteriori associazioni rappresentative degli esercenti, valutata anche la rappresentanza degli interessi coinvolti, nonché, in qualità di uditori, i rappresentanti di altre amministrazioni o autorità.
Ricordiamo che, il comma 387 delle stessa legge di bilancio 2023, stabilisce che, ove il tavolo istituito ai sensi del comma 386 non giunga alla definizione di un livello dei costi equo e trasparente entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, ovvero in caso di mancata applicazione delle condizioni e delle commissioni fissate ai sensi dell'accordo definito, è dovuto da parte dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e di schemi di pagamento, per l'anno 2023, un contributo straordinario pari al 50 per cento degli utili, al netto degli oneri fiscali, derivanti dalle commissioni e da altri proventi per le transazioni inferiori al limite di valore di 30 euro ovvero al diverso limite di valore individuato in sede convenzionale ai sensi dei commi 385 e 386 sulla base di criteri di proporzionalità rispetto all'ammontare della transazione.
Il contributo è riversato ad apposito fondo destinato a misure dirette a contenere l'incidenza dei costi a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni.
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