News Pubblicata il 06/09/2022

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Commercialisti in sciopero contro la riforma della giustizia tributaria

di Redazione Fisco e Tasse

Alcune sigle di professionisti proclamano l'astensione dalle udienze tributarie per protesta contro il MEF e la riforma della giustizia tributaria (L.130 2022) Ecco come e perché



Numerose sigle sindacali rappresentanti dei dottori commercialisti hanno proclamato cinque giorni di sciopero , dal 19 al 23 setttembre pv.v. per  chiedere  modifiche  alla riforma della giustizia tributaria  da poco pubblicata in Gazzetta ufficiale (legge 130/2022).

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La mobilitazione riguarda in particolare  le seguenti associazioni di commercialisti:

L'astensione riguarderà in particolare la presenza/ rappresentanza  nelle udienze tributarie  dal 19 al  23 settembre 2022 compresi. Le date coicidono con quelle dello  sciopero proclamato dall’Amt, l’Associazione magistrati tributari . Gli iscritti riceveranno a breve dai sindacati le indicazioni operative con  modello di comunicazione  da inviare:

  1. ai clienti, almeno 10 gg. prima dell'astensione
  2. alle Commissioni tributarie, almeno 2 giorni prima della data dell'udienza. ; in alternativa il professionista può dichiarare la propria adesione allo sciopero all’inizio dell’udienza.

Il comunicato precisa che verranno comunque assicurate le  prestazioni indispensabili relative ad esempio da attestazione o in presenza di concordati   nel rispetto del  Codice di autoregolamentazione.

Le motivazioni della protesta dei commercialisti

Nella lettera di annuncio dello sciopero  i professionisti lamentano la mancata risposta alle  "richieste, più volte reiterate,  al legislatore, in  ordine ai necessari correttivi della Riforma della Giustizia Tributaria,  e che  mediante  l’astensione, si intendono ribadire, auspicando la più celere revisione della norma di riforma, già in sede di sua  prima applicazione". 

Secondo i dottori commercialisti   un aspetto fondamentale rischia di danneggiare gli iscritti  all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e di  ledere le prerogative professionali degli stessi, ovvero la mancata garanzia di imparzialità dell’organo giudicante e del soggetto deputato a dirimere preliminarmente  le controversie,  in quanto 

  1. le corti di Giustizia Tributaria  fanno parte del  MEF, le cui articolazioni sono  anche parti necessarie del processo tributario;
  2. l’assegnazione della mediazione tributaria all’Ente Impositore, in luogo di un   soggetto terzo, impedisce una equilibrata conduzione e positiva conclusione del procedimento  deflativo.

Fonte: ANC - Associazione Nazionale Commercialisti



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