Il governo Draghi sta lavorando alla definizione di un nuovo decreto Aiuti per famiglie e imprese contro la crisi che ha portato gli aumenti esponenziali di energia e materie prime .
Un decreto Aiuti "bis" era previsto già prima delle dimissioni del Presidente del Consiglio del 14 luglio e nell'interesse del paese è stato ricompreso, in quanto legato ad una effettiva situazione di emergenza non rinviabile, tra gli affari correnti che il Governo è chiamato a "sbrigare" quantunque dimissionario.
Sul fronte delle risorse finanziarie disponibii per le misure di aiuto si segnala fra l'altro la buona notizia giunta dal Ministero dell'econoia con la relazione sul bilancio che evidenzia entrate extra nella finanza pubblica , dopo i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi del 30 giugno, che arriverebbero a 14,3 miliardi.
Di questi 11 o 12 miliardi potrebbero tradursi allora in misure economiche di sostegno soprattutto alle famiglie.
Tra le intenzioni emerse prima della crisi si segnalavano: il rinnovo del bonus da 200 euro, lo stop agli aumenti in bolletta per chi gode dei bonus sociali ma anche il taglio al cuneo fiscale mentre dal Ministro Brunetta era giunta la proposta del taglio all'IVA per i prodotti di prima necessità.
Ieri si è svolto un tavolo di confronto con le principali sigle sindacali nel quale il Governo ha illustrato le proprie intenzioni e ha ascoltato le proposte dei rappresentanti dei lavoratori .
Dalle dichiarazione del segretario della CGIL Landini al termine dell'incontro emerge che
Per le imprese si pensa al rinnovo dei vari crediti di imposta in scadenza .( Vedi in merito il nostro focus sulle agevolazioni alle PMI)
Non si è parlato invece del taglio dell’Iva, che tra l'altro i sindacati non vedono con favore in quanto la misura non rivolgerebbe le risorse ai ceti meno abbienti ma a tutti i contribuenti senza distinzioni.
La Cgil ha chiesto anche una ulteriore tassazione degli extra profitti delle imprese energetiche ma non ha avuto conferme da parte deI rappresentanti del Governo.
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Altri incontri sono previsti oggi con i rappresentanti delle categorie produttive.
Per la conferma delle misure che verranno adottate bisogna attendere martedi della prossima settimana, giorno in cui il decreto dovrebbe essere varato ed essere subito pubblicato in Gazzetta. In questo modo resterebbero i margini temporali anche per la conversione in legge da parte del Parlamento, prima dello scioglimento effettivo delle Camere il 26 agosto, a un mese dalle elezioni politiche.