Nella seduta del 3 dicembre il Governo, nell’ambito del recepimento normativo di trattati e accordi internazionali, ha aperto alla ratifica ed esecuzione dell’accordo in essere tra Italia e Svizzera, finalizzato a eliminare le doppie imposizioni sui salari, gli stipendi e gli altri analoghi importi ricevuti dai lavoratori frontalieri.
Un accordo che modifica la convenzione tra i due Paesi risalente al 1976, alla quale, nel tempo, sono seguite importanti intese, come quella del 2005 che ha individuato alcune ipotesi in cui è possibile attivare lo scambio di informazioni su richiesta.
Come riportato sul comunicato stampa del governo l’Accordo definisce il quadro giuridico volto a eliminare le doppie imposizioni sui salari, gli stipendi e le altre remunerazioni analoghe ricevuti dai lavoratori frontalieri, con la previsione del principio di reciprocità, a differenza del precedente accordo del 1974, che regola unicamente il trattamento dei lavoratori frontalieri italiani che lavorano in Svizzera.
Quanto al metodo di imposizione, l’Accordo stabilisce il metodo della tassazione concorrente, che attribuisce i diritti di imposizione sia allo Stato di residenza del lavoratore frontaliero sia allo Stato della fonte del reddito da lavoro dipendente.
In particolare:
Il testo fornisce una definizione di aree di frontiera, nonché una definizione di lavoratori frontalieri e prevede alcune disposizioni transitorie relative agli attuali lavoratori frontalieri residenti in Italia che lavorano in Svizzera, ai quali si applica il regime di tassazione esclusiva in Svizzera.
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