Con Comunicato stampa del 20 novembre l'ABI Associazione bancari Italiani fornisce chiarimenti su cosa cambia per:
Una pratica info-grafica realizzata dall’ABI in collaborazione con le banche e le Associazioni dei consumatori che partecipano al progetto Trasparenza semplice, attraverso domande e brevi risposte mira a rappresentare cosa cambia per i clienti nella gestione delle operazioni bancarie, degli investimenti e dei contratti di assicurazione già stipulati dopo che il Regno Unito, a partire dal 1° gennaio 2021, è uscito dall’Unione doganale e dal Mercato unico UE.
L’info-grafica è disponibile online sul sito dell'ABI ed è a disposizione delle banche e delle Associazioni dei consumatori che hanno collaborato alla sua realizzazione.
Saranno ancora possibili pagamenti e prelievi nel Regno Unito con una carta emessa da una banca italiana?
Sì, come avvenuto sino ad oggi. Se si è titolari di una carta abilitata ad un circuito internazionale, si può continuare a utilizzarla per prelevare agli sportelli automatici e fare pagamenti negli esercizi commerciali.
Per trasferire denaro nel Regno Unito, si continuerà a utilizzare l’IBAN e a fare pagamenti SEPA, ossia bonifici e addebiti diretti?
Sì, poiché il Regno Unito continua a fare parte dell’area unica dei pagamenti in euro (in inglese ‘Single Euro Payments Area’, SEPA). Tuttavia, potrebbe essere richiesto di fornire il codice BIC in aggiunta all’IBAN e il proprio indirizzo di residenza dovrà necessariamente essere noto ai beneficiari. In caso di variazioni di costo dovute al recesso, la banca informerà con 60 giorni di anticipo, come previsto dalla normativa nazionale sulla variazione unilaterale delle condizioni contrattuali.
Se si va in vacanza nel Regno Unito, occorre portare le sterline? Non è necessario. I titolari di carte bancarie italiane possono continuare ad effettuare pagamenti presso qualsiasi esercente che accetti la carta, oppure prelevare sterline dagli sportelli automatici del Regno Unito. Naturalmente, prelevando sterline dagli sportelli automatici, si dovrà sostenere i costi di cambio valuta, come avveniva prima.
Si possono fare acquisti dall’Italia attraverso un sito britannico? Sì, ma poiché l'acquisto oggi equivale ad una transazione commerciale effettuata sul sito di un Paese extra UE, verranno applicate le norme doganali vigenti nell’Unione.
In particolare, se la merce è di origine britannica, non si applicano dazi ma è dovuta l’IVA. Se invece la merce è di origine, ad esempio, cinese e non ha subito trasformazioni o lavorazioni ulteriori nel Regno Unito, si applicano anche i dazi, secondo la tariffa dell’UE. È importante leggere attentamente i termini e le condizioni di consegna, prima di procedere all’acquisto.
Quali sono le conseguenze per l’operatività della mia banca britannica che ha operato in Italia fino al 31 dicembre 2020, con o senza succursali?
Se è stata autorizzata ad operare sul territorio italiano come intermediario di Paese terzo, la banca può svolgere le attività per le quali ha richiesto l’autorizzazione (limitandosi alla gestione dei rapporti esistenti). Analoga disciplina anche per la prestazione dei servizi di investimento. Inoltre, i depositi continuano ad essere tutelati da un sistema di garanzia italiano e puoi accedere all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). In mancanza di autorizzazione, è stata prevista la cessazione delle attività svolte dalla banca in Italia, con conseguente chiusura dei rapporti esistenti.
Quali sono le conseguenze per i sottoscrittori italiani di un contratto di assicurazione con un’impresa assicurativa del Regno Unito?
Le coperture assicurative e l’importo dei premi previsti dal proprio contratto non subiranno limitazioni o condizionamenti a seguito degli eventuali cambiamenti a livello societario, pianificati dalla propria impresa di assicurazione britannica per garantire la continuità del servizio in Italia. Gli effetti della Brexit sui rapporti contrattuali con proprio impresa di assicurazione dipenderanno anche dalla legislazione nazionale applicabile al contratto.
Per maggiori informazioni, meglio contattare l’impresa di assicurazione britannica con la quale si è stipulata la polizza, l’intermediario o l’IVASS in qualità di Autorità per quanto concerne le assicurazioni.
Forse potrebbe esserti utile l'interessantissimo libro "Come difendersi dalla centrale rischi e dal default del conto corrente" a cura di Marcella Caradonna pubblicato da Maggioli Editore.
Ti potrebbero interessare: