News Pubblicata il 09/11/2021

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Aumenti in busta paga dopo il congedo di maternità con legge di bilancio 2022

Sgravio contributivo nelle buste paga delle lavoratrici madri, a regime il congedo padri di 10 giorni. Incentivi per le aziende Le misure per la parità di genere in manovra



Dal 2022  stipendi  piu alti in busta paga per 12 mesi alle lavoratrici che rientrano dopo la maternità, grazie allo sconto  sui contributi previdenziali. Lo prevede una norma della bozza della legge di bilancio 2022 presentata dal Governo e  che tra pochi giorni entra in discussione alle Camere. 

Per favorire il lavoro delle donne ci sono anche altre misure come il congedo retribuito obbligatorio per i padri che sarà d'ora in avanti   di 10 giorni e  un ampio Piano di misure per la parita  di genere nel mercato del lavoro che comprende incentivi economici  per le aziende virtuose.

Nei paragrafi seguenti vediamo maggiori dettagli sulle norme come presentate dal Governo, rimarcando che la legge  in Parlamento  potrà subire modifiche, fino al momento dell'approvazione, dovuta entro il 31 dicembre 2021.

Finanziamento del Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere

Vengono aggiunti 50 milioni di euro ai 2 già previsti per la predisposizione di una certificazione aziendale sulla parità di genere nel  mercato del lavoro e in particolare sulle retribuzioni effettive. La certificazione potrà essere ottenuta dalle imprese sia pubbliche che private   e darà diritto a  bonus o benefici contributivi a favore del datore di lavoro, da definire nello specifico da un  successivo decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro con delega per le pari opportunità.

Stipendi lavoratrici madri e decontribuzione per 12 mesi

In via sperimentale per l’anno 2022  verrà riconosciuto uno sconto  del cinquanta per cento per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato. 

Si ricorda che  i contributi   a carico dei lavoratori  sullo stipendio  vanno dal 9,19 al 9,49%  della retribuzione ( mentre il 23/24% è a carico del datore di lavoro) quindi lo sconto  per la lavoratricie si attesta su un minimo di 4,5% minimo del lordo in busta paga.  Ciò sta a significare i seguenti possibili risparmi per le lavoratrici:

maggiorazioni stipendio post maternità (importi minimi

stipendo lordocontributi a caricosconto 50%= maggiore importo in busta paga
2000 euro 9,19%= 187 euro93 euro 
1500 euro 9,19%= 138 euro66 euro circa 

La norma specifica che l'agevolazione  avrà una durata di 12 mesi a partire dal rientro nel posto di lavoro "dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità. Non è del tutto chiaro quindi se la scelta di usufruire anche del congedo facoltativo annulli la possibilità dello sconto, oppure la  sposti in avanti. La prima opzione avrebbe il senso  di dare una spinta al ritorno al lavoro delle donne prima possibile, per non perdere contatto con il posto di lavoro, garantendo un aiuto economico per un eventuale supporto esterno per il figlio.

L'aliquota di calcolo per le prestazioni pensionistiche resterà  comunque invariata.

Piano strategico nazionale per le politiche per la parità di genere

Infine si prevede  che iI Presidente del Consiglio dei ministri o l’Autorità politica delegata per le pari opportunità,  con il contributo  delle associazioni di donne impegnate nella promozione della parità di genere e nel contrasto alla discriminazione delle donne, realizzino un “Piano strategico nazionale per la parità di genere”, in coerenza con gli obiettivi della Strategia europea per la parità di genere 2020-2025.

L'obiettivo dichiarato è  "definire una serie di  buone pratiche per combattere gli stereotipi di genere, colmare il divario di genere nel mercato del lavoro, raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici, affrontare il problema del divario retributivo e pensionistico e colmare il divario e conseguire l’equilibrio di genere nel processo decisionale".

Con uno o piu decreti ministeriali saranno istituiti 

  •  una Cabina di regia interistituzionale 
  •  un Osservatorio nazionale per l’integrazione delle politiche per la parità di genere partecipato dalle associazioni, dalle consigliere di paritò e dalle organizzazioni sindacali con  funzioni di monitoraggio, analisi, studio e proposta dei possibili strumenti per dare attuazione alle indicazioni del Piano 
  • un Tavolo di lavoro sulla “certificazione di genere alle imprese”
  • una piattaforma di raccolta di dati e di informazioni sulla certificazione, nonché di albo degli enti accreditati 

A questo fine , il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, è incrementato di 10 milioni di euro a decorrere dal 2022.

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Fonte: Governo Italiano



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