Il Consiglio dei ministri tenutosi ieri ha approvato molti provvedimenti tra i quali un disegno di legge quadro sulla tutela della disabilità.
Il disegno di legge delega in materia di disabilità, che dovrà essere approvato dal Parlamento e attuato poi con vari decreti ministeriali, rientra tra le riforme previste dal PNRR, Piano nazionale di resistenza e resilienza finanziato in larghissima parte dai Fondi europei.
E' prevista una revisione complessiva delle discipline in materia. Si intende intervenire infatti sui seguenti ambiti:
Punto fondamentale e, come afferma il comunicato stampa "cuore della riforma", è la previsione di un nuovo sistema di riconoscimento della condizione di disabilità, in linea con i principi dettati dalla Convenzione Onu.
Saranno previsti in particolare dei processi di valutazione multidisciplinare della persona, non strettamente medica, come succede oggi. Il fine sarà quello di consentire l'elaborazione di progetti di vita personalizzati che garantiscano tutti i diritti fondamentali della persona e che permettano, ove possibile, l’autonomia e la vita indipendente delle persone con disabilità in età adulta, prevenendo per quanto possibile le forme di assistenza negli istituti .
Per questo fine, il disegno di legge intende stanziare i fondi per il potenziamento dei servizi assistenziali e delle infrastrutture sociali che saranno necessari.
Saranno inoltre previste modalità sempliificate , trasparenti ed efficienti di riesame e di rivalutazione delle condizioni di disabilità che tutelino pienamente i diritti del cittadino e di chi lo rappresenta.
Con ogni probabilità tutti i procedimenti di valutazione saranno unificati sotto un unica autorità pubblica che potrà definire in modo uniforme su tutto il territorio nazionale i processi e i criteri di riconoscimento della disabilità , sia per un migliore servizio ai cittadini che per ridurre il contenzioso.
E' prevista anche la revisione delle tabelle di percentuali degli stati invalidanti, che avverrà con un decreto del Ministro della salute che andrà a sostituire il decreto del Ministro della sanità del 5 febbraio 1992.
Da sottolineare infine l’istituzione del Garante nazionale delle disabilità che sarà chiamato a :
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