All'interno della Riforma del processo civile è stata approvata una novità che piace ai commercialisti, come evidenziato anche dai pareri fortemente positivi espressi dal CNDCEC (Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti Esperti Contabili).
Con il nuovo processo civile sono cambiate le modalità con cui vengono attribuiti gli incarichi dei CTU nei tribunali per le imprese, rendendola più equa. In pratica, grazie a questa novità è possibile affidare ai consulenti iscritti negli albi dei tribunali del distretto la funzione di consulente presso le sezioni speciali. Ricordiamo che i commercialisti rientrano tra i soggetti che si possono iscrivere. In questo modo la selezione sarà possibile su base regionale, decisione prima che il giudice poteva attuare solo motivando tale scelta.
Quindi si elimina il problema attualmente vigente in base al quale i consulenti tecnici di ufficio potevano essere scelti solo tra gli iscritti nell’albo istituito presso il Tribunale in cui i medesimi hanno la propria sede; ma le sezioni speciali (tribunali per le imprese) erano solo in alcune città, privando così della possibilità di essere nominati dal giudice a tutti i professionisti non iscritti nell'albo dei tribunali delle seguenti città:Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia.
Un'altra novità che piace ai commercialisti riguarda le selezioni nei tre Tribunali con competenza infraregionale, cioè Milano, Roma e Napoli. Nei casi in cui ci si trovi di fronte a contoversie relative alla violazione antitrust dell'Unione Europea o alla violazione di norme per il mercato e la concorrenza, grazie alla riforma del processo civile sarà possibile affidare gli incarichi:
Il Presidente del CNDCEC ha sottolineato la soddisfazione della categoria dei commercialisti. In particolare ha affermato che “Grazie alla nostra azione stop a inaccettabili disparità territoriali. La situazione e la prassi che è derivata in questi anni nell’ambito dell’attribuzione degli incarichi dei CTU nei tribunali delle imprese avvilisce l’intera categoria, operando una ingiustificata e inaccettabile distinzione tra professionisti aventi tutti pari dignità, a prescindere dal Tribunale di riferimento. Per questo siamo oggi particolarmente soddisfatti per il risultato ottenuto”.
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