Le malattie professionali legate al rischio chimico in edilizia, catalogate già nel 2004 dall'Autorità europea per la salute sul lavoro EU-OSHA, sono:
In una analisi recente l’Eu-Osha ha rimarcato che anche l’edilizia cosiddetta “green” deve porre attenzione al problema .
A questo proposito INAIL mette a disposizione una scheda tecnica aggiornata e completa sulle attivita a rischio chimico, le sostanze, gli obblighi per datori di lavoro e lavoratori , le caratteristiche dei relativi DPI da utilizzare ( La scheda è allegata in fondo all'articolo)
In sintesi, vale la pena evidenziare che le attività che possono esporre i lavoratori nel cantiere edile al rischio chimico sono, in primo luogo:
Un ulteriore rischio in particolare nell'edilizia verde è l'esposizione a isocianati, resine epossidiche, fibre minerali artificiali che sono largamente usati nella produzione di schiume, fibre, materiali isolanti, pitture e vernici, rivestimenti e strutture polimeriche composite, materiali isolanti, , con potenziali effetti infiammatori, citossici e cancerogeni.
I dispositivi nel settore delle costruzioni, sono sostanzialmente riconducibili a due tipologie:
Nella Scheda INAIL è presente una completa flow-chart (grafico) che guida alla scelta del Dispositivo piu adatto sulla base di tutti i fattori di rischio.
I riferimenti normativi in materia sono i seguenti:
Va ricordato che i DPI devono essere progettati e fabbricati in modo tale che nelle condizioni di impiego a cui sono destinati, l’utilizzatore possa svolgere normalmente l’attività che lo espone a rischi e devono essere compatibili tra loro nel caso in cui il lavoratore sia esposto a rischi multipli che richiedano l’utilizzo contestuale di più DPI.
PER APPROFONDIRE il tema sono disponibili:
il volume "Guida ai piani di sicurezza 2.0 " Libro di carta Maggioli editore
e l'e book La Gestione del rischio COVID 19