News Pubblicata il 03/12/2020

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Detrazioni fiscali sugli immobili: il rapporto Cresme 2020 segnala una flessione

di Redazione Fisco e Tasse

Detrazioni 2020 sugli immobili in calo a causa della pandemia e del superbonus rispetto al 2019.



Il CRESME, Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio, in collaborazione con la Camera dei Deputati ha emanato il settimo studio sull’andamento delle detrazioni in materia di immobili. Chiaramente, si legge nel rapporto del 23 novembre 2020, per quel che riguarda il 2020 si assiste ad un brusco stop sostanzialmente generato da due fattori:

  1. la pandemia iniziata alla fine di febbraio 2020 che ha portato allo stop totale dell’economia italiana, cantieri edili compresi,
  2. l’introduzione, con il decreto rilancio, del Superbonus. 

Quest'ultima ragione, il superbonus, ha frenato la crescita economica del settore edile in maniera solo temporanea, in quanto altrettanto lenta è stata l'emanazione di norme chiare e di prassi che guidassero i contribuenti nella gestione delle loro scelte, sia immobiliari che fiscali.

Il rapporto infatti, illustrando l’impatto della maxi detrazione sull’economia afferma che con l’introduzione dell’incentivo del “superbonus 110%” ...le attività di manutenzione straordinaria sono state comprensibilmente differite in attesa del pieno avvio del percorso attuativo che prelude all’operatività del nuovo incentivo (110%).

Un dato sempre in crescita 

Dalle stime elaborate dal CRESME si evidenzia che gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica hanno interessato dal 1998 al 2020, oltre 21 milioni di interventi, nonchè in questi ventidue anni le misure di incentivazione fiscale hanno fatto sì che i contribuenti investissero cifre complessive pari a oltre 346 miliardi di euro. 

Il dato a consuntivo per il 2019 indica un volume di investimenti tendente ai 29 milioni di euro suddivisi in varia misura fra incentivi fiscali per il recupero edilizio, per la riqualificazione energetica, per la riduzione del rischio sismico ed il bonus facciate.

In particolare, nel biennio 2018-2019 sono stati portati in detrazione per il recupero edilizio svolto negli anni 2017/2018, 12,7 miliardi di euro, contro gli 11,3 miliardi di euro del biennio dei lavori 2016-2017 (detrazioni fiscali inserite nelle dichiarazioni degli anni 2017/2018 relative rispettivamente agli anni 2016/2017), con un incremento del 12,1%; mentre per quanto riguarda la riqualificazione energetica sono stati portati in detrazione 3,2 miliardi di euro, contro i circa 2,8 del biennio precedente, con un incremento del 14%. 

Le ripercussioni di questi anni, assolutamente positive, hanno riguardato una crescita dei fatturati delle aziende del settore edile nonché l’indotto connesso all'occupazione ed all’approvvigionamento dei materiali. 

Nel 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, la previsione costruita basandosi sui dati dei primi nove mesi dell’anno, porta a stimare una flessione del 12,7% rispetto al 2019

I dati mensili 

Dal punto di vista mensile la flessione causata dalla pandemia è durata cinque mesi, da aprile ad agosto, con picchi di riduzione rispetto allo stesso periodo del 2019 toccati a maggio (-57,9%) e giugno (-42,6%); mentre con settembre l’attività è tornata crescere del +6,5%, male stime per la fine dell’anno 2020, ad oggi non ancora disponibili potrebbero sicuramente peggiorare il trend. 

Con riferimento all’impatto sull’occupazione, fermo rimanendo il trend in crescita connesso agli incrementi degli interventi detraibili sugli immobili, il rapporto segnala inoltre che proprio nel 2020, nel pieno della crisi pandemica, gli occupati delle costruzioni hanno registrato timidi segni di ripresa: nel primo trimestre del 2020 l’occupazione è cresciuta di 18.000 unità rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre nel secondo trimestre la crescita è stata di 20.000 unità.

Fonte: Cresme



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