E’ stato firmato il 15 settembre da Assodelivery ( l’organizzazione datoriale maggiormente rappresentativa del comparto a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats con circa 500 addetti e almeno 30 mila riders) e UGL Rider (un sindacato marginale , non confederale), il primo CCNL per il lavoro dei riders ovvero i fattorini per la consegna a domicilio, la cui attività è organizzata attraverso piattaforme telematiche (gig economy) . E' il primo contratto di questo tipo in Europa , innovativo in quanto definito "Contratto collettivo nazionale per la disciplina dell'attività di consegna di beni per conto altrui, svolta da lavoratori autonomi." All’art. 7 il rider è definito come «lavoratore autonomo che, sulla base di un contratto con una o più piattaforme, decide se fornire la propria opera di consegna dei beni, ordinati tramite applicazione».
Come noto su questa attività il dibattito è molto acceso in quanto normativa , giurisprudenza ma anche gli stessi diverse organizzazioni sindacali dei lavoratori hanno espresso idee diverse sul tema dell’autonomia o della subordinazione delle prestazioni .
Solo l’anno scorso è entrata in vigore la legge 128/2019 (di conversione del dl 101 2019) che introduceva le prime misure per la tutela dei lavoratori della gig economy.
Scavalcando le trattative in corso presso il ministero con le sigle confederali, il contratto prevede in sintesi:
Il costo orario della prestazione viene calcolato sulla base del tempo «stimato» per l'effettuazione delle consegne che, se inferiore a un'ora, sarà riparametrato di conseguenza in proporzione al tempo «stimato» per la consegna (per alcuni un cottimo "mascherato". Tale compenso non potrà comunque essere inferiore a 7 euro per i primi 4 mesi dall'avvio del servizio di consegna presso una nuova città.
Sono previsti inoltre incrementi percentuali fino al 20% per attivita notturna (dalle 24:00 alle 7:00), nei giorni festivi (nei quali non sono ricomprese le domeniche) o nelle giornate con condizioni meteorologiche «sfavorevoli».
Dal punto di vista economico si introduce un anche un premio una tantum pari a 600 euro ogni 2.000 consegne nell'anno solare (fino a un massimo di 1.500 euro).
In tema di risoluzione del rapporto, è garantita al rider la facoltà di recedere unilateralmente dal contratto in qualsiasi momento con effetto immediato, mentre il committente è tenuto ad osservare un preavviso di almeno 30 giorni (salvo nei casi di violazione del contratto per dolo o colpa grave da parte del lavoratore).
Riguardo la diatriba con la Cassazione si evidenzia che questo Contratto esclude quanto affermato dalla sentenza 1663 del 24 gennaio 2020 che aveva esteso ai rider le norme sul lavoro subordinato in quanto aveva considerato il lavoro come etero-organizzato.
Sulle posizioni della Cassazione leggi anche "Ciclofattorini : per la Cassazione è lavoro subordinato".
Nel comunicato stampa congiunto di Assodelivery -UGL (situazione molto singolare ) si sottolinea che si tratta di " un cambiamento epocale perché per la prima volta un’organizzazione datoriale riconosce i diritti sindacali ai lavoratori autonomi” nelle parole di Paolo Capone, Segretario Generale UGL: “È stato un percorso lungo e pieno di sfide in cui il sindacato ha investito e che ci ha permesso di regolare, insieme ad AssoDelivery, il lavoro dei rider nel comparto del food delivery. I rider italiani hanno finalmente maggiori tutele attraverso il CCNL Rider appena firmato, un primo esempio di come regolare il lavoro che cambia".
Matteo Sarzana, Presidente di AssoDelivery ha affermato inoltre : “Per la prima volta la contrattazione collettiva raggiunge il mondo del lavoro autonomo introducendo compensi minimi, indennità integrative, incentivi, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, formazione e molti altri diritti, mantenendo allo stesso tempo la flessibilità e la premialità che cercano i lavoratori del settore".
Anche se CCNL è stato elaborato nel solco del ‘decreto rider’, una normativa fortemente voluta dal Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, il ministero del Lavoro stesso ha contestato alcuni punti di questo accordo e ha convocato le parti sociali per un incontro il 24 settembre prossimo per definire anche il problema della rappresentatività delle organizzazioni firmatarie .
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