News Pubblicata il 21/10/2021

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Blocco sfratti: la Corte Costituzionale conferma le proroghe fino a dicembre

di Rag. Lumia Luigia

La Corte Costituzionale ritiene legittimo il blocco degli sfratti al 30 settembre e al 31 dicembre 2021 a seconda della data di rilascio prevista dal decreto Sostegni 1



In un Comunicato Stampa del 20 ottobre 2021, che anticipa la pubblicazione della sentenza,  la Corte Costituzionale dichiara non fondate le censure sulla proroga del blocco degli sfratti. Ecco il testo del comunicato:

"La Corte costituzionale ha esaminato oggi le questioni sollevate dai Tribunali di Trieste e di Savona sulla legittimità costituzionale delle norme (articolo 13, comma 13, del dl n. 183/2020 e articolo 40-quater del dl n. 41/2021, entrambi convertiti in legge) che hanno prorogato, per alcuni provvedimenti di rilascio di immobili, la sospensione disposta a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto non fondate le censure. La Corte ha osservato, in particolare, che il legislatore ha progressivamente ridotto, con l’attenuarsi della pandemia, l’ambito di applicazione della sospensione, destinata comunque a cessare il 31 dicembre 2021. "

Il decreto Sostegni 1  D.L. 41/2021 convertito in Legge n. 69 in vigore dal 22 maggio 2021  ha previsto all'art. 40 quater una ulteriore proroga per gli sfratti che sarebbero dovuti scadere il 30 giugno 2021.

Si tratta di una doppia proroga differenziata a secondo della data del provvedimento di rilascio:

Ricordiamo che il decreto Milleproroghe (D.L. 31/12/2020 n. 183) convertito  in legge n.21 del 26 febbraio 2021 pubblicata in Gazzetta n.51 del 1/3/2021 aveva previsto la proroga degli sfratti fino al 30 giugno 2021.

Piu' nel dettaglio aveva previsto:

Dai dossier allegati al decreto Milleproroghe si leggeva che era alla valutazione del Governo la revisione della disciplina di proroga (attualmente prevista ai commi 13 e 14 dell’articolo 13) anche attraverso l’introduzione di una distinzione tra le diverse ipotesi di morosità in relazione al loro legame temporale e causale con la situazione di emergenza sanitaria da COVID-19, nonché attraverso l’utilizzo di uno strumento quale il Fondo inquilini morosi incolpevoli,  e la previsione di agevolazioni tributarie a vantaggio dei soggetti proprietari dei relativi immobili.

Il decreto Sostegni aveva messo in atto la prima intenzione ma si era dimenticato sempre dei proprietari. Confedilizia ha portato il tema davanti alla Corte Costituzionale cui si riferisce la sentenza annunciata dal Comunicato della Corte.

L'unica norma di giustizia per i proprietari inserita è stata quella che sui canoni non incassati si possono non pagare le imposte. 

Ricordiamo che il decreto Rilancio con l’art. 17 bis aveva prorogato l’esecutività degli sfratti sia a causa di morosità che per finita locazione fino al 31 dicembre 2020. La sospensione riguardava tutte le categorie immobiliari sia abitative che commerciali o industriali. 

Il decreto Cura Italia aveva previsto la sospensione fino al 31 agosto 2020, il decreto Rilancio a causa del protrarsi della crisi per famiglie e aziende aveva ulteriormente spostato la sospensione degli sfratti fino al 31 dicembre 2020. 

La sospensione è automatica per tutti e non richiede nessun requisito per accedervi. 

Ricordiamo che per i conduttori è stato previsto  la sospensione degli sfratti generalizzato per tutti e per le imprese  un bonus locazioni fino al 60% del canone. I canoni di locazione sono inoltre detraibili, a determinate condizioni, per i privati e deducibili per imprese e professionisti. 

Nessuna norma agevolativa è stata fatta per i proprietari che ricordiamolo possono essere anche piccoli proprietari bisognosi allo stesso modo dei conduttori. Inoltre pur considerando il particolare momento di pandemia, non si puo’ avvertire in questa norma una violazione del diritto di proprietà. 

La Corte tuttavia non ha ritenuto accogliere questa istanza.

La richiesta di ristori anche per i proprietari era già stata sollevata da una interpellanza in data 28 luglio 2020 n. 2-00879 dall’On. Mazzetti Erica (FI-BP) ed altri, volta appunto alla tutela del diritto di proprietà in relazione alla proroga al 31 dicembre 2020 della sospensione delle procedure esecutive di rilascio degli immobili disposta dalla legge di conversione del decreto-legge n. 34 del 2020. 

L’interpellanza era stata posta all’ordine del giorno della seduta di venerdì 7 agosto 2020, e la sottosegretaria di Stato per i Beni e le attività culturali e per il turismo Lorenza Bonaccorsi, aveva risposto all’interpellanza in oggetto evidenziando le criticità derivanti dalle disposizioni di cui all'articolo 17-bis del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, introdotte in sede di conversione, ed in particolare dalla sospensione di tutte le procedure esecutive di rilascio fino al 31 dicembre 2020. Veniva chiesto ai Ministri della Giustizia, dell'Economia e delle finanze e dell'Interno quali urgenti provvedimenti intendano assumere per ripristinare la tutela del diritto di proprietà e se era intenzione disporre forme di ristoro per i proprietari interessati dalla sospensione.

In sede di conversione del decreto Milleproroghe la questione è stata di nuovo riproposta, in considerazione soprattutto del protrarsi del blocco degli sfratti, e si sperava arrivassero appositi indennizzi per bilanciare le perdite subite dai proprietari degli immobili che non possono entrare in possesso della loro proprietà privata. Allo stato attuale sembra pero' dover constatare che queste istanze non sono state ritenute dalla Corte accoglibili. 

Si sperava l'adozione di misure che garantiscano in ogni caso un ragionevole bilanciamento tra le opposte esigenze dei conduttori e dei proprietari di immobili, come, ad esempio, potrebbero essere la previsione di forme di compensazione fiscale e/o misure di incentivazione alla sottoscrizione di canoni agevolati e di rinegoziazione dei medesimi.

Fonte: Fisco e Tasse



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