News Pubblicata il 18/06/2020

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Esame Avvocati: nessuna ammissione diretta agli orali

La correzione degli scritti dell’esame per l’abilitazione alla professione forense prosegue



La correzione delle prove scritte sostenute dai circa 20 mila aspiranti Avvocati nel mese di dicembre 2019, precedentemente sospese a causa delle complicazioni legate all’emergenza Covid-19, sono state riprese e proseguiranno finchè non verranno corretti tutti gli elaborati, presumibilmente entro la fine del mese di luglio 2020.

La polemica scaturita dall’ipotesi di ammissione diretta all’orale dei candidati è infatti stata placata dalla ripresa delle correzioni degli elaborati. Si ricorda infatti che, il possibile emendamento al decreto Cura Italia, tralaltro erroneamente divulgato come “ammissione diretta all’orale” di tutti i praticanti che hanno sostenuto l’esame forense nel 2019, è stato definitivamente cestinato. In realtà l’emendamento prevedeva la correzione delle prove scritte direttamente il giorno dell’orale. Tale soluzione non è comunque stata accolta, anche a causa di alcuni “paletti" giuridicamente complessi da superare. Basti pensare al criterio legale di correzione che prevede l’anonimato come condizione di imparzialità nella valutazione. Ciò non sarebbe naturalmente possibile nel caso di correzione in sede di orale e pertanto l’intera prova risulterebbe illegittima.

Anche se la situazione sembra essere rientrata, vi sono ancora alcuni dubbi circa le tempistiche delle correzioni e conseguentemente alcune associazioni di praticanti si sono mosse per avere delle risposte ufficiali ed evitare il rischio di dover ripetere gli scritti. L’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) si è espressa in senso sfavorevole ad una sanatoria o ad una "laurea abilitante" che non pare essere la soluzione adeguata al problema prospettato. L' Avv. Maria Masi (Presidente facente funzioni del Consiglio nazionale forense), propone un possibile intervento straordinario nel caso in cui i tempi dovessero ulteriormente dilatarsi, anche per evitare di pregiudicare definitivamente le legittime aspettative e i diritti dei praticanti che hanno sostenuto gli scritti. Con ciò non si intende intaccare le regole di vecchia data per l’accesso alla professione attualmente vigenti che, certamente, meritano di essere riviste con apposita Riforma e non invece in questo momento di post emergenza sanitaria.

In ogni caso, ciò che risulta al momento certo, è che i lavori nelle Commissioni stanno proseguendo e che in alcuni distretti sono già stati corretti almeno il 70% degli elaborati.

L’auspicio è pertanto che entro la fine di luglio vengano completate le correzioni degli scritti in modo tale da passare alle prove orali e tentare di concluderle entro il mese di dicembre 2020.



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