News Pubblicata il 17/06/2020

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Bonus Irpef in busta paga e incapienza per COVID

Le previsioni del decreto rilancio sulla riduzione del cuneo fiscale in vigore dal 1 luglio Clausola di salvaguardia nel decreto Rilancio per i "nuovi" incapienti



Il Decreto Rilancio ha previsto  una particolare clausola di salvaguardia per preservare  le agevolazioni al  reddito dei lavoratori dipendenti  nel periodo di emergenza Coronavirus.

In particolare l'art 128 prevede che:

spettano ai lavoratori dipendenti in possesso dei necessari requisiti anche se gli stessi risultano momentaneamente  incapienti,  a causa del minor reddito di lavoro prodotto nel 2020 per le conseguenze connesse all’emergenza sanitaria.

Il datore di lavoro, pertanto, deve riconoscerli comunque , nel periodo nel quale il lavoratore fruisce delle misure di sostegno contenute nel D.L. n. 18/2020, assumendo come riferimento la retribuzione contrattuale che sarebbe spettata in assenza dell’emergenza sanitaria.

Il “bonus Renzi” non percepito nel periodo in cui si è fruito delle misure a sostegno del lavoro dovrà essere corrisposto dal sostituto d’imposta a partire dalla prima retribuzione utile e, comunque, entro il termine per effettuare le operazioni di conguaglio.
Ricordiamo che le misure COVID- 19 a sostegno dei lavoratori,  introdotte inizialmente dal decreto Cura Italia n. 18-2020 e rinnovate con il decreto Rilancio n. 34 2020 sono le seguenti:

Va sottolineato che si tratta quindi di un’eccezione, stabilita per il solo anno 2020, al principio generale secondo il quale sia il vecchio  bonus Irpef (80 euro) sia il nuovo  trattamento integrativo non spettano nel caso in cui l’imposta lorda risulti inferiore alla detrazione per lavoro dipendente, prevista dall’art. 13, comma 1 del Tuir.

Fonte: Fisco e Tasse



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