L’Adepp, l’associazione delle Casse di previdenza private degli ordini professionali aveva protestato qualche giorno fa per l'ennesima " disattenzione del Governo" verso i professionisti segnalando che il Decreto Rilancio contiene un errore, (forse una svista materiale facilmente sanabile) per cui "da un lato il Governo ha rifinanziato gli indennizzi statali per i mesi di aprile e di maggio, (con l'art 78) e dall’altro l' art. 86 stabilisce che l’indennizzo già erogato a marzo è incompatibile con quello dei mesi successivi.
La ministra Catalfo è intervenuta informalmente ieri con un post sul proprio profilo Facebook con l'intenzione di rassicurare i professionisti . Questo il testo:
"Voglio fare chiarezza su una questione importante che coinvolge circa 500mila lavoratori: il bonus di 600 euro per i professionisti iscritti alle casse di previdenza privata che l’hanno già percepito a marzo verrà erogato anche per i mesi di aprile e maggio. L'art. 44 del Decreto Cura Italia conteneva, infatti, anche le risorse per le indennità di lavoratori stagionali, intermittenti, prestatori d'opera, lavoratori porta a porta che nel Decreto Rilancio sono stati inseriti in un'altra norma (art. 78).Nei prossimi giorni emanerò il decreto interministeriale che assegnerà alla casse le risorse necessarie. Stiamo lavorando con impegno per garantire sostegno e tutele alle categorie più colpite dall’emergenza Coronavirus."
indirettamente dunque conferma l'errore formale ricordando invece l'intento reale del Governo di sostenere i professionisti delle casse private.
Chiaramente quindi il disguido nasce dal fatto che la proroga delle nuove indennità è finanziata con il Fondo Reddito di Ultima istanza istituito dall'articolo 44 del Cura italia, le cui risorse coprono anche i bonus per nuove categorie di lavoratori ("Bonus 600 euro novità del decreto Rilancio") ed è quindi solo a questi ultimi che si vuole riferire l'incumulabilità. Di fatto tutte le indennità mensili per i lavoratori autonomi e i dipendenti a termine sono tra loro incumulabili ma non le mensilità all'interno di ciascuna di esse -
Per il chiarimento ufficiale e la procedura di domanda dunque si attende il decreto interministeriale. Quello attuativo del decreto Cura Italia era giunto con molta celerita.
Il presidente dell'Adepp Oliveti aveva anche lamentato il fatto che il decreto legge Rilancio "ha persino escluso i professionisti iscritti alle Casse dai contributi a fondo perduto, anche questi esentasse, accordati ad imprese e altri autonomi con partita iva”“Siamo stanchi di ritrovarci sempre discriminati e per giunta tassati. È ora che il Governo corregga il tiro”, conclude Oliveti.
Su questo si è espressa ora favorevolmente la sottosegretaria al Lavoro Puglisi che ha affermato "Abbiamo fatto uno sforzo enorme per dare risposte concrete all’emergenza causata dal nuovo coronavirus approvando di fatto due decreti equiparabili a vere e proprie manovre di bilancio in pochissimo tempo. Ovviamente ci sono diversi punti che possono essere integrati o migliorati e in questo l’aiuto e il confronto con i professionisti è fondamentale. Come ad esempio il tema dell’esclusione dei professionisti stessi da misure a fondo perduto che auspico possa essere corretto dal Parlamento in sede di conversione del decreto in legge”.
Potrebbero esserci novità anche sul fronte fiscale su cui il presidente dell'Adepp Oliveti affermava che " in nessun decreto si è trovato ancora il modo di chiarire come debbano essere trattati gli aiuti degli enti di previdenza dei professionisti . " Dato che si tratta di interventi assistenziali analoghi a quelli accordati dallo stato, Adepp chiede che l’esenzione fiscale applicata ai 600 euro statali venga riconosciuta ai sussidi autonomi e aggiuntivi delle Casse previdenziali" e annuncia a questo proposito un interpello all’Agenzia delle Entrate.
Vedi un riepilogo nell'articolo " Professionisti ordinistici: ecco gli aiuti delle Casse".
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