Enpam, l'ente previdenziale dei medici ha deliberato nello scorso mese di aprile di versare un’indennità di 1000 euro mensili per 3 mesi, a tutti i medici e odontoiatri che svolgono libera professione e che hanno avuto un rilevanto calo del reddito a causa del Covid-19.
Inizialmente i requisiti per richiedere l’indennizzo previsti erano i seguenti:
• calo del fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre 2019 registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oppure nel minor lasso di tempo che intercorre tra il il 21 febbraio e la data della domanda,
• aver versato nel 2019 contributi di Quota B relativa a redditi libero professionali prodotti nel 2018;
• non essere titolari di pensione a carico dell’Enpam o di altri enti di previdenza obbligatoria;
• essere in regola con i versamenti dei contributi previdenziali obbligatori dovuti all’Enpam.
L'indennità prevista per gli iscritti che hanno versato, nell’anno 2019 (redditi 2018), il contributo di “Quota B” sulla base dell’aliquota intera, sarà di 1.000 euro mensili.
Per quelli che hanno versato il contributo con l’aliquota ridotta, l’importo dell’indennizzo sarà rideterminato tenendo conto del rapporto fra l’aliquota ridotta e l’aliquota contributiva ordinaria vigente nel medesimo anno.
Per periodi inferiori ai tre mesi (es. dal 21 febbraio al 4 aprile) l’indennità sarà riproporzionato per il periodo richiesto . Possono anche essere presentate due domande successive sempre con autocertificazione del reddito e per un massimo complessivo di 3 mesi .
Per il calcolo del reddito l'ente fornisce un esempio : "Se faccio domanda il 4 aprile vuol dire che sono passati 42 giorni dal 21 febbraio 2020. Nell’ultimo trimestre del 2019, invece, c’erano 92 giorni. Quindi, se il fatturato dal 21 febbraio al 3 aprile diviso per 42, è calato del 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019 diviso per 92, allora il requisito è soddisfatto. Tradotto in una formula, il requisito è soddisfatto se :
Con un nuovo comunicato del 29 aprile la Cassa previdenziale ha annunciato un ampliamento dei beneficiari con l'istituzione del nuovo bonus ENPAM PLUS . A questa indennità , sempre di mille euro per tre mesi, avranno diritto anche categorie prima escluse , ovvero:
Inoltre viene garantito un bonus mensile di 500 euro per i pensionati che hanno continuato a lavorare e a versare i contributi; in questo caso si aggiunge il requisito di un limite di reddito complessivo pari al massimo a 75mila euro annui.
Alla platea dei 133mila possibili interessati dal primo provvedimento, con il bonus Enpam+ si aggiungono quindi ulteriori 31mila potenziali beneficiari. Il provvedimento è in attesa del via libera ministeriale.
In ogni caso per tutti vale il requisito generale di aver registrato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno.
Incompatibilità/Cumulabilità :
L’indennizzo sarà riconosciuto solo per i periodi nei quali l’iscritto non ha fruito:
• del sussidio riconosciuto per la quarantena ai sensi dell’articolo 5 “Interventi aggiuntivi per calamità naturali”, comma 4, del Regolamento delle prestazioni assistenziali aggiuntive del Fondo della Libera Professione – “Quota B” del Fondo Generale;
• dell’indennità per malattia o infortunio prevista dal Regolamento a tutela dell’inabilità temporanea a favore degli iscritti alla “Quota B” del Fondo di previdenza generale.
L’indennizzo è, invece, cumulabile con le eventuali ulteriori provvidenze fruite dall’iscritto ai sensi dell’articolo 44 del decreto-legge n. 18/2020.
Modalità per la domanda
La richiesta va presentata direttamente tramite l’area riservata del sito ENPAM.IT . Una volta entrati, cliccare su Domande e dichiarazioni online e poi su Richiesta bonus Enpam Covid-19 Per compilare la richiesta occorre avere a portata di mano il numero Iban dove si vuole venga accreditato il bonifico.
Nel'ultimo comunicato viene chiarito che il modulo di richiesta verrà messo a disposizione nell’area riservata di Enpam.it appena possibile, ma ad ogni modo il pagamento potrà avvenire solo dopo l’ok dei ministeri vigilanti e si sottolinea che l’ordine cronologico di presentazione delle domande non avrà rilevanza perché l’ente intende liquidare tutti gli aventi diritto.