Il decreto legge 14 2020 contiene una norma che prevede il conferimento di incarichi di lavoro autonomo a personale sanitario, sia medico che infermieristico, già in pensione, per fare fronte all'emergenza COVID-19.
Con la circolare 41 del 19 marzo 2020 INPS chiarisce l’ambito di applicazione dell'articolo di legge e in particolare la non applicazione dell' incumulabilità tra la pensione c.d. quota 100 e il reddito da lavoro autonomo e la necessaria comunicazione all'Inps da parte degli interessati.
Il decreto-legge è entrato in vigore il 10 marzo 2020 e prevede che “fino al 31 luglio 2020, al fine di far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti derivanti dalla diffusione del COVID-19 e di garantire i livelli essenziali di assistenza, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in deroga all'articolo 5, comma 9, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e all'articolo 7 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, verificata l’impossibilità di assumere personale, anche facendo ricorso agli idonei in graduatorie in vigore,
Per tali incarichi , sottolinea l'INPS, nei confronti del personale medico e di quello infermieristico, già titolare di trattamento pensionistico c.d. quota 100, non trovano applicazione le disposizioni in materia di incumulabilità tra la pensione e il relativo reddito da lavoro autonomo, purche solo in riferimento all'attività lavorativa di cui all’articolo 1, comma 6, del decreto-legge n. 14 del 2020, la cui durata non deve essere superiore ai sei mesi e comunque entro il termine dello stato di emergenza.
La disposizione si applica solo nei confronti dei titolari di pensione c.d. quota 100.
L'istituto richiede agli interessati di :