In Commissione Affari sociali (XII) è continuato il 17 ottobre l'esame del ddl C. 687 Delrio " Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico", attraverso l'assegno unico per i figli e la costituzione di un Fondo unico per i servizi e le prestazioni sociali alla famiglia e per la disabilità. E' stato anche deciso l'abbinamento dell'esame della nuova proposta di legge ( n. C. 2155) a firma Gelmini e Carfagna, che vale la pena di illustrare.
Il nuovo progetto di legge per alcuni versi ricalca la proposta Lepri Del Rio, ma se ne discosta anche molto perche non semplifica affatto la situazione del sostegno alle famiglie. Infatti prevede due regimi diversi:
In particolare:
1 - Nel primo caso si prevede per ogni figlio nato o adottato un assegno mensile di 150 euro per dodici mensilità, fino al compimento del ventunesimo anno di età, per le famiglie con valore dell’ISEE:
Nei confronti dei soggetti beneficiari del contributo mensile verrebbe sospesa la fruizione di :
Inoltre una clausola di salvaguardia, garantirebbe l'assegno se questo risultasse inferiore ai benefici sopracitati.
2- Per le famiglie non beneficiarie, con ISEE superiore al limite , resterebbero invece in vigore le norme vigenti su detrazioni e assegni familiari.
Le risorse necessarie al finanziamento dell’assegno per ciascun figlio sono quelle rese disponibili dalla sospensione delle suddette norme in a cui andrebbero aggiunti 4 miliardi di euro annui, da reprerire dal Fondo per il reddito di cittadinanza
Questa proposta si differenzia dal DDL DELRIO perche in tutti i casi non elimina le misure già operative come:
Per le famiglie sotto i 70mila euro dunque l'assegno di 150 euro mensili si aggiungerebbe come ulteriore riconoscimento per il sostegno della famiglia .
Secondo le relatrici la scelta di destinare parte di quanto stanziato per il reddito di cittadinanza, in favore di un assegno per i figli fino a ventuno anni di età risulterebbe piu fruttuosa.
Inoltre la scelta di indicare il limite di ventuno anni come età massima, spiegano "deriva non solo dall’esigenza di avere una copertura economica certa, ma anche dal fatto di stimolare i giovani a una maggiore responsabilità verso se stessi e verso la loro famiglia di origine".
Come detto questo progetto non aiuta a semplificare ne la gestione ne la richiesta dei contributi da parte delle famiglie ma è vero anche che il riordino completo che è nei piani invece del Governo sembra molto complesso e lungo da realizzare.
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