Nella Risposta all'interpello 412/2019 l'Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti in merito agli adempimenti da rispettare nel caso delle carte carburanti. In particolare, la società interpellante, fornisce ai propri clienti soggetti passivi d'imposta apposite "carte aziendali" da utilizzare per il rifornimento di carburante in un operazione di netting e sta pensando di fornirle anche ai propri dipendenti. L'operazione sarebbe certificata in questo modo:
In generale, la procedura di "netting" consiste nella somministrazione fra il gestore e la propria compagnia petrolifera di prodotti petroliferi, effettuati dal gestore direttamente all'utente che utilizza per il pagamento apposite "carte aziendali", e fatturate al medesimo utente del veicolo rifornito dalla compagnia petrolifera alla quale il gestore provvede a rifatturare l'operazione effettuata nei confronti del cliente». La pratica commerciale conosce molteplici varianti di questo contratto.
In merito alle corrette modalità di documentazione delle cessioni di carburante risulta opportuno distinguere tra:
Da evidenziare che memorizzazione elettronica ed invio telematico dei dati dei corrispettivi possono sempre avvenire su base volontaria recando con sé l'effetto di far venir meno gli obblighi di registrazione.
Nel caso oggetto di interpello, l'istante che, senza gestire direttamente impianti di distribuzione ad alta automazione, in forza di un contratto di netting somministri carburanti per autotrazione ai dipendenti del proprio gruppo, ferma l'annotazione nel relativo registro IVA, non ha obbligo di memorizzare ed inviare telematicamente i relativi corrispettivi.
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