Uno degli obiettivi prioritari dell’Agenzia delle Entrate è la diminuzione della conflittualità nei rapporti con i contribuenti con la conseguente riduzione delle impugnazioni e l’incremento delle vittorie in giudizio. Almeno questo è ciò che è sostenuto nella Circolare 19 dell'8 agosto 2019.
In particolare, nell’ambito delle nuove forme di dialogo strutturale con i contribuenti, al fine di promuovere l’adempimento tributario e ridurre la conflittualità con i medesimi, si inserisce il regime di adempimento collaborativo (c.d. cooperative compliance) fra l’Agenzia delle entrate e i contribuenti residenti e non residenti con stabile organizzazione in Italia, dotati di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (“Tax Control Framework”).
Nella nuova modalità d’approccio, i contribuenti sono incentivati a fornire informazioni spontanee complete e tempestive e ad assumere comportamenti improntati alla trasparenza e alla collaborazione, a fronte dell’impegno dell’Agenzia delle entrate di rendere l’adempimento fiscale più semplice e supportare le imprese a raggiungere un maggior grado di certezza.
L’attuale impianto normativo prevede due fasi di applicazione:
Inoltre, l’articolo 8 del DM 29 aprile 2016 consente già oggi alle imprese che si conformano al contenuto della risposta dell’Agenzia delle entrate alla domanda di interpello sui nuovi investimenti di accedere al regime di adempimento collaborativo a prescindere dai requisiti dimensionali.
Sempre in ottica organizzativa, l’Agenzia delle entrate ha attivato le necessarie attività di coordinamento con i reparti operativi della Guardia di Finanza, promuovendo e curando, l’invio di comunicazioni al Comando Generale riguardanti i nominativi dei soggetti che hanno presentato istanza di adesione al regime e dei contribuenti ammessi.
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