Il 30 luglio 2019 è stato firmato da Federmanager e Confindustria il rinnovo nel CCNL dei dirigenti industriali. Le modifiche sono ampie e riguardano tutti gli aspetti del rapporto di lavoro con particolare riguardo in particolare ai tempi del welfare e della previdenza complementare. Il nuovo contratto decorre dal 1° gennaio 2019 e ha una durata di 5 anni, con scadenza 31 dicembre 2023.Vediamo alcuni dettagli:
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alle politiche attive per il lavoro sarà interamente dedicata la contribuzione aziendale di 100 euro per ciascun dirigente in servizio.
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All' Ente bilaterale " 4.MANAGER" viene affidato il compito di realizzare iniziative in tema di politiche attive, orientamento, promozione e sviluppo di una nuova cultura d’impresa. Inoltre si occuperà di raccogliere le best practices in tema di congedo parentale per consentire il sereno svolgimento della funzione genitoriale degli iscritti.
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un apposito articolo è dedicato alle pari opportunità con particolare attenzione all’equità retributiva tra uomini e donne manager. Sempre a 4.MANAGER, attraverso il suo Osservatorio,e la piena ripresa del rapporto con l’azienda al momento del rientro al lavoro. viene divisa anche formalmente, la malattia dalla tutela della maternità e paternità dando maggior peso alla disciplina.
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coperture cumulative dal 2020, tramite polizze assicurative collettive con la società IWS SpA, costituita Federmanager confindustria e il FASI, strumento operativo della nuova GS FASI “non autosufficienza”.
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accordo di reciproca collaborazione tra FASI e ASSIDAI, finalizzato a rafforzare il ruolo di entrambi nel panorama della sanità integrativa
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Anche Previndai è oggetto di novità importanti come l’incremento del massimale contributivo a 180mila euro, l’eliminazione del requisito dei 6 anni di anzianità aziendale per l’applicazione del minimale contributivo a carico dell’azienda, nonché l’inserimento di un criterio di flessibilità che da alle aziende la facoltà di aumentare la contribuzione a proprio carico fino al 7% del totale (1% a carico del dirigente).
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Sulla risoluzione del rapporto di lavoro due le novità: la prima innalza da 2 a 4 mesi di preavviso l’indennità supplementare con anzianità aziendale fino a 2 anni; la seconda elimina il riferimento all’età fissa di 67 anni per la non applicazione della disciplina contrattuale, che si mantiene solo con riferimento al possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia .
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Sulla parte economica incremento del Trattamento Minimno Complessivo di Garanzia, che da 66.000 euro arriverà a 75.000 euro nel 2023 ( 69.000 euro nel 2020; 72.000 nel 2022) .
Per i più giovani , che, soggetti per la pensione INPS al metodo contributivo puro saranno sempre piu interessati alla previdenza complementare si registra anche un allargamento la platea dei beneficiari del contributo minimo aziendale. Infatti quest’ultimo a carico dell’azienda per 4.800 euro annui, dal 2022 sarà obbligatorio anche per i dirigenti con una retribuzione inferiore a 120.000 euro che versino anche la quota a proprio carico senza previsione di alcuna anzianità minima.