La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 16037 del 14 giugno 2019, ha respinto il ricorso di una società dei gestione call center cui l'INPS aveva richiesto il versamento dei contributi previdenziali per lavoro subordinato di alcuni collaboratori . L'istituto previdenziale a seguito di una ispezione, aveva infatti ritenuto che alcuni operatori dell'azienda non fossero dei collaboratori autonomi come denunciato, ma dei lavoratori subordinati.
Secondo la società che si era opposta con ricorsi presso il Tribunale del lavoro e la corte di Appello di Firenze, l'Inps non aveva provato l 'elemento costitutivo del preteso credito contributivo, vale a dire l'effettiva sussistenza del vincolo della subordinazione con riguardo ai rapporti lavorativi oggetto del contendere.
A detta dei giudici di cassazione invece il merito istruttorio è stato adeguatamente valutato dalla Corte d'Appello, che con un a motivazione lineare e inattaccabile "ha ben illustrato che nel caso di specie sussistevano tutti gli indici rivelatori della subordinazione". In particolare risultava accertato che :
Leggi anche "Lavoro subordinato e autonomo: caratteristiche e differenze" .
Per approfondire vedi i Commenti ad altre recenti sentenze "Qualificazione del lavoro subordinato Cass 28465 2018" e Criteri lavoro subordinato 17009/2017