News Pubblicata il 05/07/2019

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CCNL bancari: partita la trattativa per il rinnovo

Tavolo aperto ieri sul contratto scaduto il 31.12.2018: ecco le richieste dei lavoratori e le posizioni della parte aziendale, molto distanti fra loro



Abi e i sindacati di categoria (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Unisin)  delle aziende del credito hanno  iniziato le trattative  per il rinnovo del contratto dei bancari che è scaduto il 31 dicembre del 2018.  L'incontro si è tenuto a Palazzo Altieri a Roma, sede dell' Associazone bancaria  Italiana.

Sarà un percorso in salita perche pare  che le posizioni iniziali siano molto distanti .

I sindacati hanno  un mandato molto forte  nella trattativa in quanto i lavoratori  hanno approvato a larghissima maggioranza  circa un mese fa una piattaforma che chiede  un aumento del 6,4% (4,1% per l’inflazione, 2% per la produttività e 0,4% per l’impegno) pari a 200 euro a regime nel 2021 .  Inoltre le rivendicazioni prevedono :

Da canto loro le banche hanno presentato un quadro economico di riferimento molto  negativo  attraverso i dati di vari istituti, dalla Bce, all’Istat, a Prometeia , con previsioni  al ribasso come un anno fa .  Ad esempio  il tasso  di inflazione per l’Italia dovrebbe aggirarsi intorno all’1%, mente per l’area euro si parla di 1,2-1,3%.

La congiuntura economica per l'Italia non è favorevole con investimenti e crescita economica prevista molto bassa .

In materia di utili generati dagli istituti bancari Prometeia ha rivisto al ribasso  di  7,6 miliardi le previsioni  per il 2019 e il 2020 .

In tema di fattori strutturali l'ABI ha ricordato anche che innovazione tecnologica che sta modificando l’attività bancaria rende necessari investimenti, mentre i nuovi competitor, Google, Amazon, Facebook e Apple) che gestiscono le nuove tecnologie , in futuro avranno un impatto importante, sulle abitudini della clientel a. Evidenziano anche maggiore indipendenza e un minore legame del cittadino con la propria banca.

 Il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni,  ha risposto  ribadendo che a fronte di tali scenari le richieste economiche  dei lavoratori  pari a 200 euro medi, sono insufficienti. "In una situazione come quella rappresentata, l’unica risposta sensata è l’investimento sul lavoro e quindi un aumento significativo delle retribuzioni. mentre nseguire rendimenti importanti per gli azionisti,  è un’operazione suicida per il settore e per il Paese". Riccardo Colombani della First Cisl  ha sottolineato che  «vista l’attuale bassa redditività degli impieghi, è necessario ritornare ad affidarsi alla professionalità dei lavoratori per erogare credito alle Pmi e alle famiglie, evitando l’utilizzo di algoritmi alla base dell’erogazione dei prestiti. In termini più generali è necessario cercare nuove e sostenibili fonti di ricavi». 

Il prossimo incontro  tra le parti è programmato per il 18 luglio 2019.

Fonte: Il Sole 24 Ore



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