Con un comunicato stampa contenuto nella newsletter del 29 aprile 2019 del Garante per la privacy, è stato dato il via alla sperimentazione di processi automatizzati per la lotta all’evasione fiscale, ma nel rispetto di precise garanzie a salvaguardia dei diritti dei cittadini. L’Agenzia delle entrate potrà iniziare ad utilizzare in via sperimentale modelli predittivi del rischio evasione attraverso la selezione automatizzata di posizioni fiscali dei potenziali evasori, anche mediante lo scambio di informazioni con amministrazioni estere. L’Autorità ha adottato due distinti pareri su due schemi di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate riguardanti rispettivamente
L’Autorità ha ritenuto idonee le garanzie individuate in termini organizzativi e di sicurezza informatica. Tali garanzie riguardano, in particolare:
All’Agenzia delle entrate - che avrà l’obbligo di inviare un avviso ai contribuenti sotto accertamento affinché provvedano a regolarizzare la propria posizione - l’Autorità ha chiesto anche ulteriori garanzie per la condivisione con la Guardia di Finanza delle informazioni relative ai rapporti finanziari.
Proprio alla luce del Regolamento europeo - allo scopo di evitare possibili discriminazioni o pregiudizi - i processi automatizzati devono garantire massima sicurezza e trasparenza, anche riguardo alla logica alla base degli algoritmi utilizzati.
L’Autorità del Garante della Privacy seguirà da vicino la fase iniziale di sperimentazione per assicurare che vengano rispettate le misure individuate e sottoporrà a ulteriore analisi eventuali modifiche del modello predittivo utilizzato dall’Agenzia.
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