Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato parere negativo sull'utilizzo del braccialetto elettronico al polso degli operatori ecologici ed ha chiesto ad una società comunale di "utilizzare dispositivi elettronici alternativi che non ledano la dignità della persona". Ne dà notizia la newsletter del Garante per la privacy del 25 marzo 2019 su un caso verificatosi lo scorso anno . (La pronuncia integrale è allegata in fondo all'articolo).
Una azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti aveva consegnato a 70 dipendenti addetti alla pulizia delle strade dei dispositivi indossabili dotati di gps , con i quali andava effettuata la lettura delle etichette elettroniche dei cestini getta rifiuti per rendicontare il lavoro svolto . Solo dopo l’avvio dell’istruttoria dell’Autorità la società aveva stipulato un accordo sindacale nel quale si stabiliva, tra l’altro, la lettura quotidiana dei tag per ogni turno di lavoro collegata alla zona di lavoro e non a ciascun dipendente e si limitava l’attivazione del gps al massimo ad un turno di lavoro a settimana, previa comunicazione al lavoratore.
Il garante non ha giudicato l'accordo in contrasto con il Regolamento Ue rispetto alle finalità perseguite dalla società, ma ha ritenuto necessario individuare misure maggiormente rispettose della dignità dei lavoratori, che non consentano la schedatura della prestazioni di ciascun dipendente .
Il Garante ha quindi prescritto alla società di:
L’Autorità ha ricordato, infine, alla società di effettuare una valutazione di impatto sulla protezione dei dati, come previsto dal Regolamento Ue, sulla base delle concrete caratteristiche del sistema tecnologico.
Ti potrebbero interessare:
Per rimanere sempre aggiornato segui il nostro Dossier gratuito sulla Privacy