La Cedolare Secca è un regime di tassazione “agevolato”, opzionale e sostitutivo dell’Irpef e relative addizionali, applicabile ai redditi fondiari.
Coloro che optano per la cedolare secca, sono inoltre esentati dal versamento delle imposte di registro e di bollo per la prima registrazione, la proroga e la risoluzione del contratto di locazione. I redditi assoggettati a Cedolare Secca sono esclusi dal reddito complessivo e non possono essere fatti valere rispettivamente oneri deducibili e detrazioni.
Anche i contratti di locazione di tipo strumentale stipulati nel 2019 possono essere assoggettati al regime opzionale della cedolare secca. È questa una delle novità introdotte dalla Legge di bilancio 2019 (L. 145/2018). Vediamo il funzionamento di questa possibilità. Innanzitutto, come per i contratti di locazione ad uso abitativo, possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni. Le unità immobiliari in oggetto, sono classificate nella categoria catastale C/1, (negozi e botteghe), di superficie fino a 600 metri quadrati, escluse le pertinenze (anche se locate congiuntamente).
Attenzione va prestata al fatto che tale regime non è applicabile ai contratti stipulati nell’anno 2019, qualora alla data del 15 ottobre 2018 risulti in corso un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza naturale.
CONTRATTI AD USO DIVERSO DALL’ABITATIVO | |
SOGGETTO | REQUISITI |
Locatore | Persone fisiche che non locano nell’esercizio di attività d’impresa, arti o professioni. |
Immobile |
Categoria Catastale: C/1 Superficie: massimo 600,00 mq Pertinenze: escluse |
Conduttore | Chiunque |
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