Il Reddito di cittadinanza introdotto dal decreto legge 4 2019, è oggetto di molti emendamenti nell'esame del Parlamento , attualmente in corso, non solo da parte dell'opposizione ma della maggioranza stessa.
L'ormai famoso "decretone sul Reddito di Cittadinanza e Quota 100 "infatti deve essere convertito in Legge entro la fine di marzo e, ad oggi , sono stati presentati ben 1600 emendamenti, di cui 43 firmati da esponenti della Lega. La discussione in aula dovrebbe iniziare la prossima settimana.
Vediamo alcune delle novità che hanno maggiori probabilità di modificare la disciplina del Reddito di cittadinanza facilmente in quanto presentati dalla maggioranza stessa ( che chiaramente al momento del voto puo farli approvare) .
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Per contrastare l'abuso da parte dei soliti " furbetti” si propone che per separazioni e divorzi successivi al primo settembre 2018, gli ex coniugi devono presentare un verbale della polizia municipale che certifichi l'effettivo cambio di residenza
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Il rinnovo puo avvenire solo una volta ( oggi non è specificato) confermando lo stop di un mese tra il primo e secondo periodo .
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gli incentivi per i datori di lavoro che assumono i beneficiari del reddito di cittadinanza non possono cumularsi con gli sgravi per le assunzioni di under-35 o di disoccupati delle Regioni del Sud, appena riconfermati dalla legge di Bilancio per il 2019 e 2020. Sul punto la ministra per il Sud, Barbara Lezzi del M5S ha già espresso sorpresa e fortissima contrarietà e ha affermato che di certo il Movimento non voterebbe questa modifica.
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i richiedenti del reddito di cittadinanza dovranno aver pagato imposte e contributi da lavoro nei dieci anni precedenti per almeno 24 mesi anche se non continuativi;
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i cittadini di Paesi extra-Ue dovranno presentare una certificazione dai Paesi di provenienza per la verifica dei requisiti patrimoniali e per comprovare la composizione del nucleo familiare.
Il Movimento 5 stelle propone invece:
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un aumento dell'importo del reddito di cittadinanza per le famiglie piu numerose che vivono in affitto, con la modifica della scala di equivalenza
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il ricalcolo dei contributi figurativi per i lavoratori collocati in aspettativa sindacale, con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2003. Le eccedenze contributive verrebbero considerate anticipi per gli anni successivi oppure contribuirebbero fondo esodati.