News Pubblicata il 28/12/2018

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Dichiarazione IVA precompilata: cosa prevede il collegato fiscale

Decreto fiscale collegato: dal 2020 possibile la dichiarazione IVA precompilata. Viene meno la tenuta dei registri delle fatture, ma non per tutti



Possibile dichiarazione IVA precompilata dal 2020. A contenere questa previsione è il comma 1-bis dell'articolo 15 del decreto fiscale 2019. La norma è stata aggiunta in sede di conversione inLegge del decreto legge, e stabilisce che a partire dalle operazioni IVA relative al 2020, nell'ambito di un programma di assistenza online, l'Agenzia delle entrate mette a disposizione in un’apposita area riservata, le bozze relative:

Per i soggetti passivi IVA che convalidano o integrano nel dettaglio i dati proposti nelle bozze dei documenti appena citati, viene meno l'obbligo di tenuta dei registri delle fatture emesse e degli acquisti (previsti dagli articoli 23 e 25 del D.P.R. n. 633 del 1972).  Viene fatta salva la tenuta dei registri dei ricavi percepiti e delle spese sostenute nell’esercizio, previsti dall'art. 18, comma 2, del D.P.R. n. 600 del 1973.


Come noto, il comma 5 dell’art.18 D.P.R. 600, prevede un regime opzionale di contabilità semplificata per le imprese minori, le quali possono scegliere, rimanendo vincolate a tale opzione per un triennio, di tenere i registri ai fini dell'IVA senza operare annotazioni relative a incassi e pagamenti, fermo restando l'obbligo della separata annotazione delle operazioni non soggette a registrazione ai fini della suddetta imposta. Per tali soggetti, per i quali sostanzialmente si presume che la data di registrazione dei documenti coincida con quella in cui è intervenuto il relativo incasso o pagamento, la norma in esame stabilisce che permanga l'obbligo di tenuta dei registri ai fini dell'IVA.

Fonte: Fisco e Tasse



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