News Pubblicata il 21/11/2018

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Maggiori sconti per chi chiude le liti pendenti

Gli emendamenti al decreto fiscale mirano a rendere ancora più vantaggiosa la definizione agevolata delle liti pendenti



Con gli emendamenti al decreto fiscale, ora in commissione Finanze al Senato, c’è il tentativo da parte del Governo e della maggioranza di rendere ancora più conveniente la sanatoria delle liti pendenti.
Attualmente il costo della definizione è pari alla maggiore imposta accertata, con esclusione degli interessi e delle sanzioni. In caso di soccombenza dell’Agenzia delle Entrate è possibile pagare:

Con le modifiche previste dagli emendamenti si potrà pagare:

Per tutti ci sarebbe la possibilità di scegliere se versare in un’unica soluzione o con un piano di rateizzazione su 5 anni.
Inoltre si potrà arrivare:

All’interno dei provvedimenti sulla pace fiscale entrerà anche la sanatoria degli errori formali con 200 euro per anno d’imposta, mentre resterà fuori la definizione degli avvisi bonari. A confermarlo è stato lo stesso sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, prima dell’avvio dei lavori in commissione Finanze del Senato sul decreto legge.
E’ nell’intenzione poi del Governo e della maggioranza consentire la tolleranza in caso di lievi ritardi (7 giorni) per chi aderisce alla rottamazione-ter. In pratica chi dovesse rimediare al mancato pagamento entro una settimana dalla scadenza della rata eviterebbe di perdere l’agevolazione della definizione.
Per quanto riguarda i carichi affidati alla riscossione dal 2000 al 2010 fino a mille euro l’intenzione è quella di consentire di evitare la cancellazione automatica della cartella qualora le contestazioni riguardino debiti di natura previdenziale.

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Fonte: Il Sole 24 Ore



TAG: Legge di Bilancio 2025