News Pubblicata il 21/11/2018

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Possibile trasferire il credito Iva in un apporto di immobili

Secondo l’Agenzia l’apporto di una pluralità di immobili è assimilabile ad una cessione d’azienda



Con risposta all’interpello n. 71/2018 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’apporto di una pluralità di immobili in un Fondo consente di trasferire l’intero credito Iva maturato dalla società conferente.

Il caso riguarda una società (Alfa) proprietaria di un complesso immobiliare locato, interamente controllata da un fondo di investimento, a sua volta gestito da una società (Beta), qualificata come Gefia Ue.
La società Beta, per gli immobili siti in Italia, ha intenzione di riorganizzare la struttura del fondo per farlo diventare fondo di investimento alternativo immobiliare. Per fare ciò istituirà un FIA immobiliare senza costituire una sede fissa nel territorio.
Per quanto riguarda gli adempimenti Iva, la società, in qualità di gestore, provvederà tramite identificazione diretta (articolo 35-ter, Dpr 633/1972) o attraverso la nomina di un rappresentante fiscale (articolo 17, comma 3, Dpr 633/1972).
L’istante apporterà al fondo il complesso e una posizione di Iva a credito, riportato nella dichiarazione Iva 2018 (periodo d’imposta 2017), non ancora chiesto a rimborso.
La società chiede pertanto all’Agenzia delle Entrate se la sua posizione di Iva a credito possa essere trasferita al Fia immobiliare, considerando che l’apporto di immobili, prevalentemente locati, è assimilabile, ai fini Iva, al conferimento d’azienda in base (articolo 8, comma 1-bis, Dl 351/2001).

L’Agenzia delle Entrate conferma l’ipotesi prospettata dal contribuente:

Fonte: Agenzia delle Entrate


1 FILE ALLEGATO:
Risposta interpello 71/2018

TAG: Adempimenti Iva Operazioni Straordinarie