Nella giornata di ieri 12 novembre 2018 sono iniziate le audizioni parlamentari sul disegno di legge di bilancio 2019 degli organismi di controllo indipendenti come Ufficio parlamentare di Bilancio e ISTAT . Brutte notizie sulle pensioni, per le prospettive di riduzione del debito pubblico e anche sul taglio delle imposte .
Per quanto riguarda le pensioni anticipate con Quota 100 (a 62 anni di età e 38 di contributi, stando a quanto annunciato dal vicepremier Salvini) l''ufficio parlamentare di bilancio ha stimato che:
Il sottosegretario al Lavoro Durigon ha ribadito che non ci saranno tagli: ma probabilmente intende chiarire che semplicemente, secondo le sue stesse parole «Chi uscirà con quota 100 avrà una rata pensionistica basata sugli effettivi anni di contributi e non sugli anni non lavorati» .
In realta si tratta di considerazioni simili , anzi ancora piu pessimistiche, rispetto a quelle fatte dal presidente dell'INPS Boeri nella sua audizione in Parlamento nello scorso mese di Ottobre. Secondo i calcoli dell'Istituto di previdenza il lavoratore che scegliesse la pensione anticipata con quota 100 a 62 anni sarebbe penalizzato di circa il 4% sul totale annuo dell'assegno INPS, confrontato con il lordo annuo che riceverebbe a 67 anni. Per i cinque anni di anticipo, e quindi di mancati versamenti contributivi, si tratterebbe di un taglio complessivo attorno al 20%.
I tecnici parlamentari inoltre mettono l'accento sui costi per il bilancio dello stato degli "oneri permanenti variabili nel tempo in considerazione della sovrapposizione, di anno in anno, delle leve interessate all’erogazione di prestazioni pensionistiche», e anche sugli effetti dell'erogazione anticipata del trattamento di fine servizio per dipendenti pubblici che, se la scelta fosse potrebbe avere un pesante impatto finanziario rispetto alle stime ».
Viene quindi richiesto al Governo di fornire ulteriori indicazioni sulla compatibilità di queste misure, con le risorse stanziate nel DDL Bilancio. Attualmente tali norme sono in fase di preparazione attraverso due decreti legge dedicati. Secondo il Presidente dell ' UP Bilancio la piena applicazione della manovra che , ricordiamo , stanzia 9 miliardi per Quota 100, porterebbe il rapporto deficit/Pil del 2019 al 2,6%, un valore di mezzo tra il 2,4% indicato dal governo e il 2,9% stimato dalla Commissione Europea.
Le osservazioni sulle misure di riforma fiscale : flat tax, mini-Ires ecc esposte dai tecnici dell'ISTAT sono ugualmente negative in quanto i calcoli basati sull'attuale versione della legge di bilancio indicano che solo il 7% delle aziende avrebbe un effettivo risparmio mentre per il 33% delle imprese le nuove regole porterebbero un aggravio del prelievo fiscale pari al 2,1%.
In particolare nelle piccole aziende l’introduzione della mini-Ires (-1,7%) non compensa gli effetti dell’abrogazione dell'Ace (+2,3%) e della mancata proroga del maxi-ammortamento (+1,5%).
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