Ancora modifiche al credito d'imposta per attività di ricerca e sviluppo. A farlo ora è la Legge di bilancio 2019 (L. 145/2018) dopo che tale agevolazione era già stata modificata sia dalla Legge di bilancio 2017 sia dal Decreto Dignità. In particolare, i commi 70-72 dell'articolo unico modificano la misura del credito d’imposta per ricerca e sviluppo, che viene in linea generale abbassata dal 50 al 25% dell’eccedenza agevolabile.
Resta ferma la misura del 50% solo con riferimento a specifiche spese (di cui al comma 6-bis), nel caso di attività di ricerca e sviluppo organizzate internamente all’impresa, e cioè: per le spese del personale titolare di un rapporto di lavoro subordinato direttamente impiegato in tali attività di ricerca e, nel caso di attività di ricerca e sviluppo commissionate a terzi, solo per i contratti stipulati con Università, enti e organismi di ricerca, nonché con startup e PMI innovative indipendenti.
Inoltre la nuova disciplina interviene anche su:
Tutte queste modifiche comportano l’introduzione di un nuovo criterio di calcolo del beneficio spettante. Il criterio non interferisce con la formazione del parametro storico (media del triennio 2012-2014), ma a partire dal periodo d’imposta 2019, tenuto conto dell’inclusione tra le voci rilevanti anche alle spese per i materiali, il parametro storico andrà conseguentemente ricalcolato aggiungendo i costi della specie sostenuti nel triennio 2012-2014.