Il presidente dell'INPS Boeri è stato ascoltato in questi giorni sia in Commissione lavoro alla Camera che al Senato per illustrare i calcoli dell'Istituto di previdenza sulle nuove bozze di riforma delle pensioni. Il fine è di fornire elementi tecnici di giudizio sulle proposte di legge di riforma delle pensioni a firma di Meloni, D'uva e Molinari e su quanto accennato sullo stesso tema nella nota di aggiornamento al DEF, anche in vista del voto sulla Legge di bilancio 2019 e decreti allegati. Alleghiamo il documento relativo all'audizione dello scorso 11 ottobre .
Come noto uno dei temi di maggiore interesse è la riforma della Legge Fornero che dal 2011 ha ridotto la possibilità di pensionamento anticipato e introdotto meccanismi per innalzare l'età della pensione di vecchiaia, tenendo conto dell'aumento dell'aspettativa di vita dei cittadini, certificato dall'Istat in costante ascesa negli ultimi anni.
Le proposte del Governo sono la reintroduzione della pensione di anzianità con la regola di Quota 100 come soglia alla quale si puo uscire dal lavoro sommando età anagrafica e anni di contributi versati e contemporaneamente il taglio al cd. pensioni d'oro, definite da Boeri "trattamenti di privilegio".
Dal Comunicato stampa dell'ultimo consiglio dei Ministri e dalle bozze del DDL bilancio emerge per ora solo una volontà generale e una stima di costi attorno ai 6/7 miliardi annui ma non ci sono dettagli precisi che saranno specificati in un disegno di legge dedicato a questa materia.
La valutazione del presidente dell'INPS conferma che il costo di Quota 100 , cosi come presentata nella nota di aggiornamento del DEF sarebbe di circa 17 miliardi nel triennio 2019-2021 , e arriverebbe a 140 miliardi in 10 anni. L'impatto sui conti pubblici crescerebbe fino al 2046 raggiungendo i 400 miliardi per poi iniziare a scendere per effetto del calo delle pensioni dei lavoratori attuali sui quali si utilizza esclusivamente il calcolo contributivo. Per il bilancio dell'INPS ma soprattutto per le pensioni delle giovani generazioni , secondo Beori questa è una prospettiva estremamente pericolosa e ingiusta.
Viene sottolineato, tra l'altro, che il lavoratore che scegliesse questa opzione sarebbe penalizzato di circa il 4% sul totale annuo dell'assegno INPS, se confrontato con il lordo annuo che riceverebbe invece a 67 anni. Per i cinque anni di anticipo, e quindi di mancati versamenti contributivi, si tratterebbe di un taglio complessivo attorno al 20%.
Le stime sono fatte considerando una adesione alla Quota 100 non del totale dei pensionandi che ne avrebbero diritto ma del 90% (si tratta ricordiamo di una scelta volontaria). Si stima infatti che il previsto divieto di cumulo con eventuali redditi da lavoro porterebbe certamente qualcuno a rinunciare all'uscita anticipata.
In tema di tagli alle pensioni d'oro, il prof. Boeri ha ribadito che la correzione "attuariale "oggi prevista alle pensioni oltre i 4500 euro netti (90mila lordi annui) che sono circa 30mila , garantirebbe un risparmio finanziario di circa 150 milioni; la cifra potrebbe raddoppiare abbassando la soglia agli assegni da 78 mila lordi annui (3800 netti al mese) ma su questo è molto improbabile che la componente leghista del Governo si trovi d'accordo .
Nella relazione si specifica anche che il ripristino di quota 100 premia quasi in 9 casi su 10 gli uomini, e quasi in un caso su tre sono persone che hanno un trattamento pensionistico superiore a quello medio. Si tratta nel 40% dei casi di dipendenti pubblici che, in un caso su 5, hanno trattamenti superiori ai 35.000 euro all’anno. Boeri invita quindi la Commissione a valutare i provvedimenti nel loro impatto complessivo (Legge di bilancio E DDL pensioni), facendo notare che "c’è una sovrapposizione importante fra la platea interessata dalle quote e quella investita dalla correzione attuariale. Solo nel 2019, l’introduzione di quota 100 (62 anni e 38 di contributi) potrebbe interessare circa 4.700 persone con pensioni di importo superiore a 90.000 euro annui , che quindi potrebbero sì godere di pensionamento anticipato, ma d'altra parte si vedrebbero di lì a poco tempo tagliare le prestazioni appena concesse ".
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