La Guardia di Finanza nel 2018 ha rilevato in sei casi su dieci che i beneficiari di prestazioni sociali agevolate ed esenzioni dai ticket sanitari non ne avevano diritto. La Guardia di finanza ha controllato infatti nei primi dei mesi del 2018 circa 9mila beneficiari di prestazioni sociali e di queste ben 5435 non avevano le carte in regola. In particolare sulle esenzioni o agevolazioni sui ticket sanitari, le irregolarità sfiorano il 90% (3.367 su 3.611 verifiche) . Un dato allarmante , anche tenendo conto che questi controllo sono minimali infatti coprono solo lo 0,5% di tutte le prestazioni erogate. Il malcostume come noto non è nuovo ma si riconferma ogni anno.
Un leggero miglioramento si è registrato solo nell'ambito delle prestazioni collegate al nuovo ISEE che con i meccanismi di controlli preventivi delle Entrate e dell’Inps e la rilevazione della giacenza media sul conto corrente, si è rilevelato efficace nel combattere le dichiarazioni.
In questi giorni di preparazione della normativa sul reddito di cittadinanza e sui meccanismi per la sua applicazione il Governo dovrà tenere bene conto di questi dati. Nella Nota di aggiornamento al Def si parla di circa 5 milioni di potenziali beneficiari e viene dichiarata la volontà che le risorse vadano solo a chi ne ha bisogno ma i meccanismi per la messa in pratica sono demandati ad uno specifico dsisegno di legge, collegato alla legge di bilancio.
Nel DEF si parla di applicazione in forma esclusivamente digitale ma chiaramente in questo modo l'utilizzo di contanti in nero, sfuggirebbe alle verifiche. Il sottosegretario all’Economia, Castelli, ha annunciato verifiche tramite l’incrocio delle banche dati ma il Sole 24 ore segnala anche le difficoltà legate all'applicazione nel rispetto della normativa sulla privacy.
Viene anche evidenziato che i Centri per l’impiego che saranno chiamati in causa dall'anno prossimo a gestire circa 10 miliardi di euro per l'erogazione del Reddito di cittadinanza, sono solo 552 , un inezia rispetto agli 8mila Comuni attualmente impegnati per il Reddito d’inclusione, che sarà assorbito dalla nuova misura.
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