Il Ministero del lavoro ha ritirato la circolare emanata lo scorso 27 agosto di concerto con Anpal che indicava come non essenziale il requisito della residenza per l'accesso ai servizi di politica attiva da parte dei cittadini non comunitari richiedenti e titolari di protezione internazionale. Per tali cittadini il requisito della residenza anagrafica richiesto psarebbe stato soddisfatto dal domicilio o luogo di dimora individuale.
Viene chiarito che è stato solo ora verificato che il gabinetto del ministero del Lavoro non aveva avuto modo di dare il proprio nulla osta e, soprattutto, le indicazioni contenute nel documento potevano creare situazioni di disparita ad esempio tra i richiedenti asilo che si trovano nei centri di accoglienza e quelli che non hanno un luogo di riferimento stabile.
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