Cosa succede se un emigrato si dimentica di cancellarsi dall'ANPR (Anagrafe Nazionale Popolazione Residente)? Il rischio è la doppia residenza fiscale, tanto in Italia quanto nel Paese in cui è emigrato. Ma occorre ricordare che i conflitti di residenza sono in linea di massima, superabili grazie alle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni.
In generale, per verificare lo stato o meno di residenza in Italia occorre fare riferimento all'articolo 2,c.2 del TUIR che pone i seguenti requisiti:
Il successivo comma, chiarisce che si considerano residenti i cittadini italiani cancellati dall'ANPR e trasferiti in Stati o territorio individuati dal DM 4.5.99 (black list). Tali requisiti sono alternativi tra di loro, pertanto la mancata cancellazione dall'Anagrafe della popolazione residente (e l'eventuale iscrizione all'AIRE l'Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) fa scattare la residenza in Italia.
Possibile così che un soggetto risulti fiscalmente residente in due Stati, ma a salvarlo dalla doppia tassazione intervengono le "Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni" stipulati tra i singoli Stati. L'Amministrazione finanziaria italiana deve rispettare questi vincoli in quanto l'articolo 75 del DPR 600/73 prevede la supremazia dei trattati rispetto alla legislazione nazionale.
In generale, come chiarito anche dal Sole24ore del 28 agosto 2018, le tie break rules, cioè i requisiti previsti dalle singole convenzioni, poggiano su controlli della situazione di fatto in cui si trova il contribuente e prevedono la residenza:
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